Tiri liberi sul basket bergamasco
Comark, nessun tipo di resa

Perché gettare anzitempo la spugna sul peraltro più volte dichiarato obiettivo playoff? Provate, del resto, pensare anche solo per un istante il fascino di quelle sfide-promozione diventate per Treviglio un appuntamento ricorrente.

Perché gettare anzitempo la spugna sul peraltro più volte dichiarato obiettivo playoff? Provate, del resto, pensare anche solo per un istante il fascino di quelle sfide-promozione diventate per Treviglio un appuntamento ricorrente. Tanto più che classifica e potenzialità della squadra consentono, a sei turni dalla conclusione della regular season di rimanere in lizza per il quarto posto (l'ultimo disponibile). Senza contare che in caso di mancato accesso, con ogni probabilità, lo sponsor ( la Comark spa) se ne andrà altrove, e scusate se è poco.

Certo, da chiamare in causa sono in prima battuta i giocatori. È dal loro rendimento sul parquet che uscirà il verdetto. Altrettanto importante l'apporto richiesto ad Adriano Vertemati, pressochè, inappuntabile nel preparare in settimana la gara e nel gestirla dalla panchina la domenica. Se concedesse maggior minutaggio alle seconde linee toglieremmo, immediatamente, il «pressochè». Da perdonargli il fatto che abbia tirato in ballo, in alcuni dopo partita, guarda caso, perdenti, sfortuna e arbitraggi avversi: ciò rientra, del resto, nel dna della categoria. Infine, altra componente da non sottovalutare è la dirigenza. In questo ambito, carta bianca al general manager Euclide Insogna le cui inequivocabili esperienze da giocatore e coach costituiscono garanzie su ogni fronte.

Tornando all'argomento-playoff vero e proprio, lo stesso Insogna ama puntualmente ricordare che gli ingaggi, a campionato in corso, dei titolati Pederzini e Raminelli vanno coniugati di pari passo al tentativo di accedere agli scontri a eliminazione diretta. Altro che accontentarsi o consolarsi di un finale di stagione privo di alcuna emozione. Se, poi, non si dovesse riuscire nell'intento nessuno si strapperebbe le vesti ma crederci e provarci in maniera intensa ci pare il minimo oltre che legittimo.

Arturo Zambaldo

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