Palasport, si riapre la «piccionaia»?
Le speranze sono ormai al lumicino

Con i playoff alle porte (prima partita dei Foppa-Torino, mercoledì 17 alle 20,30), torna d'attualità l'affaire Palasport. Chi ha sperato che la situazione potesse evolvere in questi tre mesi, rischia di andare incontro a una grossa delusione.

Con i playoff alle porte (prima partita dei quarti di finale Foppapedretti-Torino, mercoledì 17 alle 20,30), torna d'attualità l'affaire Palasport. Come si sa, dall'inizio del 2013, per ragioni legate ai nuovi parametri di sicurezza, è inagibile la tribuna a sbalzo sul lato sinistro del manufatto - la cosiddetta piccionaia - che fino ad allora era stata utilizzata grazie a una deroga firmata dal sindaco Tentorio, il quale si era assunto tutte le responsabilità (civile e penale).

Chi ha sperato - e continua a sperare - che la situazione potesse evolvere in questi tre mesi, rischia di andare incontro a una grossa delusione. Oggi come oggi non è stato fatto un passo che è uno. Ce lo ha confermato lo stesso sindaco, il quale ci ha fatto capire di avere ben poco margine di movimento.

E lo ha ribadito la stessa società Foppapedretti, per voce del presidente Luciano Bonetti: «Sono fermo alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco tre mesi fa, secondo cui in occasione dei playoff avrebbe valutato la possibilità di concedere una ulteriore deroga. Negli ultimi tempi non ho più avuto occasione di parlare col dottor Tentorio».

Il presidente Bonetti è uomo pragmatico, realista, un imprenditore abituato a confrontarsi con i fatti concreti e, di conseguenza, sa che non è il caso di farsi molte illusioni. «Mi dispiace tuttavia - precisa - perché se la piccionaia resterà chiusa dovremo rinunciare a una bella fetta di incasso. Non v'è dubbio, infatti, che col ritorno a Bergamo di Francesca Piccinini alla testa del suo Torino avremmo riempito il Palazzetto. Ma non è soltanto per l'incasso: mi piange il cuore pensare che alcune centinaia di nostri appassionati sostenitori non potranno vedere la partita».

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