Pala, mister AlbinoLeffe
In tanti ora lo corteggiano

Non sarà semplice per Gianfranco Andreoletti blindare mister Alessio Pala per la prossima stagione sportiva. Del resto, anche domenica scorsa, sugli spalti dello stadio Azzurri d'Italia, ad assistere ad Albinoleffe-Portogruaro c'era più di un dirigente anche della serie cadetta.

Non sarà semplice per Gianfranco Andreoletti blindare mister Alessio Pala per la prossima stagione sportiva. Del resto, anche domenica scorsa, sugli spalti dello stadio Azzurri d'Italia, ad assistere ad Albinoleffe-Portogruaro (3-0 per i locali) c'era più di un dirigente anche della serie cadetta a spiare il comportamento tecnico-tattico, dalla panchina, dell'allenatore orobico.

A parlare a favore nei suoi confronti sono le cifre. Scorriamo le più significative. Con Pala la squadra seriana ha, sin qui, messo in cassaforte 46 punti, ridotti, purtroppo, a 40 a causa della penalizzazione inflitta dai giudici.

Da evidenziare a chiare lettere che senza la detrazione l'Albinoleffe sarebbe in piena zona playoff, con possibilità quindi di giocarsi l'immediato ritorno nella cadetteria.

Ma, quanto meno per il momento, consoliamoci con l'idea che i biancocelesti, salvo clamorose sorprese, non verranno risucchiati in quota play-out.

Già questo ha del sorprendente tanto più che, in tema di previsioni estive, erano davvero in pochi ad escludere il team seriano dal coinvolgimento della rischiosa zona rossa della classifica.

Se, poi, si tiene conto che a Pala è stata affidata una rosa, tra le più giovani del girone, controllare adesso gli entusiasmi diventa davvero difficile per chiunque.

Ma torniamo a Pala ed ai suoi meriti. Oltre a collezionare cospicui bottini qua e là, Pala ha dato un piacevole, nonché, redditizio gioco alla squadra. Valore aggiunto, la creazione del gruppo, all'insegna dell'uno per tutti e tutti per uno.

Ed è l'insieme di questi elementi che hanno fatto di Pala, l'allenatore corteggiato, come si è detto, da più direzioni. Di una cosa, però, difetta, da sempre: il mettersi in mostra a livello mediatico. Nessuna meraviglia: siamo di fronte ad un bergamasco con la “B” maiuscola.
Arturo Zambaldo

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