L'Atalanta pensa al prossimo anno
Difesa e centrocampo punti chiave

All'Atalanta serve qualcosa dal mercato, l'ha ammesso pure Colantuono. E quindi il fatto che «qualcosa» arriverà è fuori discussione, magari dopo una bella sforbiciata e una considerevole rinfrescata alla rosa attuale.

All'Atalanta serve qualcosa dal mercato, l'ha ammesso pure Colantuono. E quindi il fatto che «qualcosa» arriverà è fuori discussione, magari dopo una bella sforbiciata e una considerevole rinfrescata alla rosa attuale.

Il punto semmai è cosa arriverà e soprattutto perché, vale a dire in virtù di quali priorità, di quali idee di gioco, di quale assetto tattico mettere mano alla squadra. Tutto materiale per Colantuono, ma nel frattempo i numeri offrono l'assist per un paio di considerazioni. La prima. L'Atalanta si è salvata con sufficiente serenità grazie ai gol di Denis (15 su 39) e del duo Denis-Bonaventura (22) ma brillando meno di quanto avrebbe potuto soprattutto a causa dei 56 gol subiti. Tanti, troppi, specie se vale il confronto con le pari grado (o quasi), dal Parma decimo (46 gol subiti) al Genoa quartultimo (52), passando per il Cagliari (55), il Chievo (52), il Bologna (52), la Samp (51) e il Torino (55).

La differenza è minima ma la difesa nerazzurra è la più bucata del lotto e allora l'impressione è che per salvarsi meglio l'anno prossimo, magari avvicinando il decimo posto, l'Atalanta debba anzitutto partire dalla difesa, che spesso ha sofferto il cambio di passo, la velocità e la rapidità degli avversari. Ben venga allora il terzino destro, ma anche e almeno un centrale più rapido, più reattivo, meno a disagio nel breve e più propenso a giocare la palla specie se Colantuono decidesse di giocare più o meno stabilmente con la difesa a tre.

Seconda considerazione. Ipotizzando che tra Denis e Bonaventura resti il primo, giocare con due punte diventa condizione necessaria per permettere a German di ripetersi, ma il nodo è l'assetto del centrocampo. La mediana a tre utilizzata anche ieri col Chievo (Carmona-Cigarini-Biondini) sforna geometrie, corsa e muscoli, ma non il cambio di passo necessario per appoggiare l'azione, arrivare a rimorchio delle punte e tirare in porta con continuità. D'altra parte, escluso Bonaventura e non considerando centrocampisti puri Moralez e Raimondi (2 gol complessivi), da sei mediani (Biondini, Cigarini, Carmona, Cazzola, Giorgi, Radovanovic) sono arrivati sei gol, poco per evitare di dipendere in toto dalla vena di Denis. Dato che pronti-via l'idea di giocare col centrocampo a rombo sembra remota, l'impressione è che delle due l'una: o si trova un mediano da 4-5 gol per il centrocampo a tre oppure meglio tornare al centrocampo a 4 e cercare sulle ali i rifornimenti per Denis e il suo valletto d'attacco. In ogni caso, la lunga estate calda nerazzurra è già iniziata ieri con l'invito di Colantuono a fare presto. Qualcosa serve, ha detto, ma probabilmente serve più di qualcosa. L'importante è non sbagliare «cosa».

Simone Pesce

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