Stefano Bonetti torna in pista
«Tra emozione e paura»

Ci sono piloti che dopo incidenti terribili scelgono di appendere il casco al chiodo e altri che non vedono l'ora di tornare in sella. Stefano Bonetti - chi lo conosce non aveva dubbi - appartiene a questa seconda categoria.

Ci sono piloti che dopo incidenti terribili scelgono di appendere il casco al chiodo e altri che non vedono l'ora di tornare in sella. Stefano Bonetti - chi lo conosce non aveva dubbi - appartiene a questa seconda categoria.

A distanza di 7 mesi dal terribile incidente a Macao che gli è costato un intervento chirurgico di 19 ore, il 36enne bergamasco torna a gareggiare: domenica sarà impegnato in provincia di Imperia nella Carpasio-Pratipiani, prima prova del Campionato Italiano Velocità in Salita nonché seconda dell'Europeo. Correrà con una R6 Yamaha messagli a disposizione dal concessionario Perego di Lallio.

«Sono un po' emozionato perché non sono mai stato così tanto tempo senza correre e ho anche un po' di paura» spiega Bonetti sulla via del ritorno dall'autodromo di Franciacorta dove ieri ha tenuto un corso di guida alla Riding School di Luca Pedersoli. «Era la seconda volta che risalivo in moto dopo Macao ma il ritorno in sella, un mese fa, era stata una toccata e fuga di un quarto d'ora, giusto per capire come ero messo». Nelle ultime settimane l'operaio della Jolly Moto si è allenato in bici, per recuperare il tono muscolare: «Rispetto a prima dell'incidente sono al 70 per cento, ho ancora fastidio alla caviglia sinistra e fatico nel cambio delle marce. Ma non mi lamento considerando la violenza dell'impatto. Il dottore Lai ha fatto un lavoro eccezionale, praticamente un'opera d'arte. Non lo dico io ma tutti i medici che hanno viste le cartelle cliniche. Nonostante tutte le fratture, infatti, non ha tagliato alcun muscolo».

Per sdebitarsi dell'ottimo intervento, Bonetti ha invitato il chirurgo macaense a trascorrere alcuni giorni sul Lago d'Iseo ma non ha ricevuto conferma. Sulla gara di domenica, invece professa cautela: «Mi terrò un 20 per cento di margine perché non voglio andare in terra. Essendo ancora mezzo zoppo, mi accontenterei di arrivare tra i primi 6 o 7, dovrò confrontarmi anche con gli austriaci e non ho mai corso su questo tracciato. Di solito, in questi giorni ero di ritorno dal Tourist Trophy».

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