Gli sforzi di Prandelli si vedono
ma Real e Barca han fatto gruppo

All'ultimo sangue ha vinto la Spagna ai rigori. Ha fallito Bonucci. Già agli Europei del 2008 avevano deciso i penalty a Vienna: 4-2 per le Furie Rosse. Ma l'Italia s'è desta, la Spagna ha subìto parecchio. Questo il succo della partita, anche se i troppi errori sotto porta degli Azzurri hanno condizionato il risultato.

Un palo per parte, ma i ragazzi di Prandelli non hanno fatto giocare i campioni del mondo, proponendosi in avanti parecchie volte. La partita, "circondata" da scontri, esplosioni, interventi della polizia anche a cavallo, lanci di sassi e piacevolezze del genere, è stata affrontata in campo senza particolare acredine: il giusto agonismo.

La Spagna ha sfoggiato il suo possesso palla, gli azzurri hanno cercato la sorpresa, lo spunto in grado di mettere in difficoltà l'organizzatissimo avversario, in giornata poco esaltante. Del Bosque ha presentato Torres e Silva, invece di Soldado e Fabregas; Prandelli si è affidato al blocco Juve con Gilardino unica punta.

Difesa a tre e tentativi di colpire nei punti deboli dei campioni del mondo. La Fifa non ha accettato la richiesta della nostra Federazione per il minuto di silenzio per Stefano Borgonovo, che in Nazionale ha giocato e che si è spento dopo una lunga malattia. Ci è dispiaciuto. La prestazione azzurra, contro una Spagna lenta e prevedibile, ha onorato il ricordo di Borgonovo.
Sei palle gol contro una nel primo tempo. Gli azzurri hanno cominciato benissimo, sorprendendo spesso gli spagnoli sulle corsie esterne. Maggio e Giaccherini sono stati insidiosissimi.

Al netto di una palla gol di Torres al 37' (passaggio di Xavi, ottimo dribbling del "Nino" su Barzagli e palla fuori), l'Italia avrebbe potuto colpire tante volte: con un colpo di testa alto di Maggio all'8'; con un tocco fuori di Gilardino dopo una bella manovra Maggio-Candreva al 15'; con un colpo di testa di Maggio causualmente intercettato da Casillas in uscita al 17'; con un colpo di testa di De Rossi fuori su punizione di Pirlo da destra al 19'; con un colpo di testa di Marchisio dopo un'azione Gilardino-Maggio poco dopo; con un contropiede di Giaccherini e tuffo di testa di Maggio fuori. Peccato, se Maggio ne avesse azzeccata una sola...

A un certo punto gli Azzurri sono apparsi quasi tenere in pugno un avversario blando e al di sotto del suo standard abituale. Un problema a Barzagli ha indotto nella ripresa Prandelli a sostituirlo con Montolivo, mentre De Rossi è retrocesso nella linea difensiva. Del Bosque ha chiamato in causa Navas al posto di Silva. Il nuovo entrato ha impegnato Buffon a terra, ma sostanzialmente la partita l'ha fatta l'Italia. Iniesta, uno dei pochi in evidenza fra gli spagnoli, non è riuscito a innescare i suoi. Maggio e Marchisio hanno creato una palla gol (tiro deviato), hanno continuato a premere.

Nel finale la Spagna si è svegliata un pò e Prandelli ha fatto entrare Aquilani. Piquè al 40' ha mandato alta una palla di Navas da destra. Anche Navas ha impegnato Buffon. E Ramos ha mancato al 49' ha mancato il colpo di testa decisivo. Si è arrivati ai supplementari. Giaccherini ha preso un palo di sinistro. In area azzurra un episodio discusso su Ramos, un salvataggio disperato di De Rossi, Alba ha messo alto da pochi passi. I nostri sulle gambe. Buffon ha deviato sul palo di sinistra un tiro di Xavi. Il nostro portiere ha deviato una palla gol di Navas da destra e pericoli assortiti nel finale.

Ai rigori hanno segnato Candreva, Xavi, Aquilani, Iniesta, De Rossi, Piquè, Giovinco, Ramos, Pirlo, Mata, Montolivo, Busquets, poi Bonucci ha mandato alle stelle e Navas ha mandato la Spagna in finale.

Il pronostico è stato quindi rispettato, sia pure ai rigori, dopo un palo per parte. La Spagna ha avuto la meglio sugli Azzurri che affronteranno l'Uruguay nella finalina per il terzo posto. I campioni del mondo invece sfideranno il Brasile per conquistare la Confederations Cup. Non è stata evidentemente solo l'assenza di Balotelli a determinare la sconfitta, ma il collaudato sistema di gioco della scuola spagnola ha dimostrato di essere superiore. I successi del calcio iberico a tutti i livelli dimostrano che questa generazione di giocatori sa interpretare magistralmente uno schema che, per quanto criticato da molti deve sostanzialmente essere solo invidiato.

Gli sforzi di Prandelli di innovare hanno dato già dei risultati, ma è chiaro che ancora gli Azzurri non hanno saputo ottenere i risultati sperati. La Spagna ha fatto un lavoro in profondità, ha creato una di mettere in di scuola e un modo di giocare che sta spazzolando tutto quanto c'è da vincere. È stata persino annullata la storica rivalità fra Real e Barca, se il gruppo ha vinto tutto. Ma a Fortaleza l'Italia ha fatto una gran bella figura. (ITALPRESS).

Franco Zuccalà

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