Stadio, l'Atalanta continua il derby
«Niente AlbinoLeffe al Comunale»

Tempi supplementari. Sempre in campo neutro, ma stavolta si passa da Brescia a Roma, dal Tar al Consiglio di Stato. L'Atalanta continua la sua battaglia per l'utilizzo in esclusiva dello stadio Comunale, attualmente in condivisione con l'AlbinoLeffe.

Tempi supplementari. Sempre in campo neutro, ma stavolta si passa da Brescia a Roma, dal Tar al Consiglio di Stato. L'Atalanta continua la sua battaglia per l'utilizzo in esclusiva dello stadio «Atleti Azzurri d'Italia», attualmente (e fino al 30 giugno 2015) in condivisione con l'AlbinoLeffe.

Dopo la sentenza di un mese fa del Tar di Brescia che aveva respinto il ricorso della società nerazzurra, ora è il tempo del secondo grado al Consiglio di Stato. La comunicazione è arrivata nei giorni scorsi a Palafrizzoni, proprietario dell'impianto e destinatario del ricorso unitamente alla società seriana.

La vicenda prende le mosse nell'ottobre scorso, quando l'Atalanta presenta le sue carte al Tar, impugnando il provvedimento del 29 giugno 2012 con il quale veniva rilasciato il nulla osta «all'utilizzo dello stadio». Questo nonostante la retrocessione dei seriani al termine del campionato 2011-2012 nella Lega Pro. Il che, secondo la società nerazzurra, farebbe venire meno il diritto di utilizzare l'impianto.

Il Tar nella sua sentenza di un mese fa sottolinea espressamente come «nessuna clausola (...) contempla quale motivo di risoluzione la permanenza delle squadre nelle massime categorie del campionato italiano». Quindi l'AlbinoLeffe ha il diritto di rimanerci, anche se invece di incontrare il Brescia si ritrova a cimentarsi col FeralpiSalò... <

Pagando comunque un affitto diverso rispetto alla società nerazzurra: 99 mila euro l'anno era il dovuto per la B, e la cifra è rimasta probabilmente tale anche dopo la retrocessione. L'Atalanta, dal canto suo, ne paga 330 mila. E soprattutto non vuole avere coinquilini anche in vista del progetto di sistemare lo stadio a proprie spese, magari ottenendo dal Comune una concessione di 99 anni come successo ad Udine.

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