Migliaccio sul carro armato:
non sapevo cosa sarebbe successo

Dopo il polverone che si è scatenato per la presenza di Migliaccio e Stromberg sul carro armato che alla Festa della Dea ha schiacciato vecchie auto «targate» Roma e Brescia, Migliaccio - che rischia deferimento e multa - ha precisato sul sito atalantino la sua posizione.

Dopo il polverone che si è scatenato per la presenza di Migliaccio e Stromberg sul carro armato che alla Festa della Dea ha schiacciato vecchie auto «targate» Roma e Brescia, Migliaccio - che rischia deferimento e multa (La Figc ha aperto un fascicolo su di lui) - ha precisato sul sito atalantino la sua posizione.

«Riguardo all'episodio del carrarmato, che mi ha visto inconsapevolmente protagonista, intendo precisare quanto segue: in un'atmosfera festosa e in mezzo a una folla immensa di tifosi, tra cui una moltitudine di donne e bambini, sono stato invitato a salire sul carrarmato, che da anni gira alla Festa della Dea, trasportando giocatori e dirigenti per un saluto alla gente, in modo che siano visibili a tutti».

«Non potevo assolutamente immaginare che, a un certo punto, avremmo schiacciato due vecchie auto. Me ne sono accorto quando il carrarmato ci stava salendo sopra e non potendole vedere, perché ero in alto e dietro, non sapevo che le stesse riportavano i simboli di due società di calcio».

«Comunque, anche se ignaro protagonista, sono molto dispiaciuto dell'episodio. Basti pensare che, nella mia non brevissima carriera di calciatore, mi sono sempre ispirato ai sani valori dello sport ed alla massima correttezza in campo, tanto da ricevere, in quasi 500 partite giocate, un solo cartellino rosso, per giunta per doppia ammonizione».

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