Avvocato, Stendardo non ce la fa
È «scivolato» sulla prova orale

Guglielmo Stendardo non ce l'ha fatta e dovrà rimandare il sogno di diventare avvocato.  L'ultimo ostacolo, l'esame orale sostenuto ieri alla Corte di Appello di Salerno, è stato fatale, a dimostrazione di quanto sia stata dura la selezione.

Guglielmo Stendardo non ce l'ha fatta e dovrà rimandare il sogno di diventare avvocato.  L'ultimo ostacolo, l'esame orale sostenuto ieri alla Corte di Appello di Salerno, è stato fatale, a dimostrazione di quanto sia stata dura la selezione.

Willy ce l'ha messa tutta, ha studiato durante i mesi di vacanza e ha deciso di dare l'esame già nel preappello di ieri, anziché aspettare la sessione autunnale anche per evitare di sovrapporre ancora il percorso scolastico alla sua professione come già accaduto l'anno scorso (con tanto di caso scoppiato e poi sgonfiato nel giro di pochi giorni).

Ma ieri è arrivato l'epilogo meno atteso, anche perché Stendardo aveva già superato brillantemente gli scritti, tradizionalmente considerati il vero scoglio per l'ammissione alla professione di avvocato. Il difensore atalantino era passato con un punteggio finale di 95 superando la prima, severissima selezione: su milleduecento candidati, soltanto 365, circa un terzo, si erano guadagnati l'accesso all'orale.

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