Ora chiamatelo il muro di Cesena
Capelli: «Atalanta, arrivederci»

«Lasciare l'Atalanta è stata dura, ma è solo un arrivederci». Daniele Capelli si è messo una mano sul cuore e ha seguito più la ragione del sentimento. Da mercoledì è un giocatore del Cesena, in prestito per un anno.

«Lasciare l'Atalanta è stata dura, ma è solo un arrivederci». Daniele Capelli si è messo una mano sul cuore e ha seguito più la ragione del sentimento. Da mercoledì è un giocatore del Cesena, in prestito per un anno, per cercare di ripartire dopo la montagna che gli è crollata addosso da quando si è rotto il crociato a Siena nel novembre del 2011 e poi la rotula dello stesso ginocchio. Ora che finalmente sta bene, ha accettato di rimettersi in discussione per ritornare all'Atalanta dalla porta principale.

Capelli, quanto è stato difficile per lei lasciare l'Atalanta, seppur solo momentaneamente?
«Molto dura: sono bergamasco, l'Atalanta è nel mio cuore. Ma ho ascoltato la testa. E comunque è solo un arrivederci».

Perché questa scelta?
«Il mio obiettivo ora è tornare a giocare con continuità. O quanto meno avere più possibilità di giocare. A Bergamo ero in partenza un po' chiuso, a Cesena avrò più possibilità. Ma è chiaro che anche lì so che mi dovrò conquistare una maglia. Non vado lì a pretendere il posto e so che nessuno me lo regalerà, ma io sono pronto a ripartire».

Decisione inevitabile?
«Per me è sempre traumatico lasciare l'Atalanta. Ma è stata la decisione più giusta. Abbiamo deciso in fretta, perché se avessi dato spazio ai pensieri, avrei detto di no. Ho ragionato: rischiare di stare fermo un altro anno era troppo per me che già vengo da un anno e mezzo di stop. E fare qualche partita sporadicamente non serve né a me, né all'Atalanta».

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