Sport
Sabato 07 Settembre 2013
Ghidini, il bronzo brilla sul Sebino:
il premio più bello? La torta di mamma
«Avevo voglia di tornare a casa e di venire subito qui». Sole, vento, il lago argenteo, il suo sorriso timido. Ab undis virtus et vita, è il motto della Canottieri Sebino ma la virtù umile di Paolo Ghidini non l'hanno cambiata due medaglie mondiali.
«Avevo voglia di tornare a casa e di venire subito qui». Sole, vento, il lago argenteo, il suo sorriso timido. Ab undis virtus et vita, è il motto della Canottieri Sebino ma la virtù umile di Paolo Ghidini non l'hanno cambiata due medaglie mondiali, anche se le onde l'hanno spinto sulle nuvole.
La virtù di Paolo gli brilla al collo d'oro e di bronzo sotto lo sguardo di quel ragazzino paffutello al centro della fotografia sulla parete della sede. «Sono io bambino, dieci anni fa. Due medaglie così non le sognavo nemmeno allora, in quella foto».
Dieci anni dopo il ragazzino paffutello folgorato dal canottaggio a scuola è sceso dalla fotografia, è salito sulle onde e in cima ha trovato il mondiale Under 23 a Linz, il bronzo dei Mondiali assoluti in Corea. Due bagliori in una sola estate.
Paolo non sa stare senza remare. È tornato martedì dalla Corea, è arrivato a casa, ha preso il fratellino e l'ha accompagnato «qui, all'allenamento. Poi ho ordinato una pizza e me la sono divorata sul terrazzo, vista lago. Il premio? Una torta della mamma con la scritta "bentornato". Mi mancava».
Il premio di Paolo per il papà Alberto è stato un giro del lago in bici, 70 chilometri insieme, per non perdere l'abitudine a pedalare, metafora e sudore. Può montarsi la testa uno così? «Macché, è un pompiere», ride il papà Alberto, pompiere lui, pompiere il nonno Pietro, pompiere Paolo quando non rema.
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