Atalanta: un pareggino a Napoli?
No grazie, meglio rischiare di vincere

Rispondiamo «no grazie» a coloro che firmerebbero, magari a occhi chiusi, su un pareggio degli atalantini a Napoli. Non è per eccesso di ottimismo, o se si preferisce di follia, ma perché il classico punticino, dopo sole due gare di campionato, servirebbe a poco.

Rispondiamo «no grazie» a coloro che firmerebbero, magari a occhi chiusi, su un pareggio degli atalantini a Napoli. Non è per eccesso di ottimismo, o se si preferisce di follia, ma perché il classico punticino, dopo sole due gare di campionato, avrebbe un valore pressoché impercettibile ai fini della classifica.

Meglio allora rischiare per l'acquisizione dell'intera posta in palio. In questo caso con il bottino pieno blindato in cassaforte ci sentiremmo fortificati con la F maiuscola. Ribadire il sacrosanto rischio dell'impresa va ripetuto senza alcuna interruzione. Dovendo, del resto, misurarsi con avversari così blasonati (non dimentichiamo il loro obiettivo-scudetto) potremmo tornare a casa con più di un'ossa fratturata.

Ma si sa che, nemmeno troppo di raro, il calcio riserva verdetti più impensati alla vigilia. Poi non sottovalutiamo, per autolesionismo, lo spessore del team di Stefano Colantuono. Dal recente mercato l'Atalanta è uscita, presentandosi ai nastri di partenza del suo terzo torneo di serie A consecutivo, con un organico meritevole di fiducia.

E non sono stati la sconfitta con il Cagliari e il pur rosicato successo con il Torino a innescare l'allarme sul suo comportamento lungo la corrente stagione sportiva. Ci mancherebbe! Tornando all'auspicabile colpaccio allo stadio San Paolo vale la pena ricordare le dichiarazioni sulla gara in Campania dei difensori Lucchini e Del Grosso che parlano di ricerca di un risultato a sorpresa nonostante le pedine di cui dispone l'allenatore Benitez.

Dichiarazioni, riteniamo, figlie di come in settimana il mister nerazzurro abbia preparato la sfida anche sotto l'aspetto mentale. Quello tecnico-tattico andrà, invece, scoperto non appena la squadra si disporrà sul manto erboso. 

Arturo Zambaldo

 

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