Calcioscommesse in manette
Arrestata la cupola dei truffatori

La polizia di Singapore ha annunciato di aver arrestato 14 persone, accusate di essere membri di un'organizzazione criminale che truccava partite di calcio in tutto il mondo, anche di Champions League e di qualificazione ai Mondiali.

La polizia di Singapore ha annunciato di aver arrestato 14 persone, accusate di essere membri di un'organizzazione criminale che truccava partite di calcio in tutto il mondo, anche di Champions League e di qualificazione ai Mondiali. Si tratta di 12 uomini e due donne, compresi fra i 38 e i 60 anni, finiti in manette al termine di un'operazione durata 12 ore. Nel mirino degli investigatori 380 incontri considerati sospetti e tutti riconducibili al gruppo di Singapore che era riuscito a mettere su una rete che coinvolgeva giocatori, arbitri e dirigenti sparsi in tutto il mondo.

La polizia di Singapore ha spiegato che il presunto capo dell'organizzazione e altri personaggi legati all'operazione di oggi, sono sotto indagine in altri Paesi. Tra questi, ma non c'è la conferma della polizia di Singapore, ci sarebbe anche Tan Seet Eng, accusato in Ungheria per la presunte combine di 32 partite di tre campionati diversi, ma ricercato anche in Italia nell'ambito dell'inchiesta condotta dal Tribunale di Cremona.

Gli arrestati dalla polizia di Singapore sono 12 uomini e 2 donne. Tan Set Eng, detto Den, secondo il procuratore della Repubblica di Cremona, Roberto di Martino, avrebbe avuto «il ruolo di capo di organizzatore» per realizzare, con gli altri indagati, «a livello mondiale, anche con ripartizione di zone territoriali di competenza tra alcuni associati, una pianificazione degli interventi illeciti, qualificabili come delitti di frode in competizioni sportive, nonché di truffe, reati diretti ad influire sul risultato e ad alterare, in molteplici Campionati di calcio, in "Coppe" nazionali e non, in partite internazionali, il naturale esito delle partite». Den è latitante sin dalla prima ondata di arresti disposti dal gip Guido Salvini che risale al giugno del 2011.

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