Cadè, un signore d'altri tempi
prestato per sempre al calcio

Un signore di altri tempi prestato per l'intera vita al mondo del calcio. Questi, in estrema sintesi, identikit e curriculum del compianto Giancarlo Cadè, nativo e sempre domiciliato a Zanica.

Un signore di altri tempi prestato per l'intera vita al mondo del calcio. Questi, in estrema sintesi, identikit e curriculum del compianto Giancarlo Cadè, nativo e sempre domiciliato a Zanica.

Da calciatore prima e da allenatore per lunghi anni dopo Cadè alle qualità tecniche e competenze in materia ha sempre coniugato un Dna votato a un'esemplare educazione e a un profondo rispetto nei confronti di chicchessia. E con caratteristiche del genere non poteva che trasmettere grande rispetto da parte di quanti lo contattavano per ragioni professionali o quant'altro.

In particolare nello svolgere le funzioni da allenatore usciva anche una proverbiale umanità. Ai giocatori che doveva gestire in campo e negli spogliatoi era solito distribuire consigli e suggerimenti da mettere in pratica nella vita di ogni giorno.

Ci ha confidato uno dei suoi innumerevoli ex calciatori nel ricordarlo, non appena avuta la luttuosa notizia: «Ero solito considerarlo un secondo padre. Specie nei momenti di difficoltà sapeva puntualmente rincuorarmi con considerazioni altamente convincenti e di immenso spessore. I contatti con lui sono proseguiti pure quando ho appeso le scarpette al chiodo. E come me parecchi altri miei compagni di squadra ne hanno beneficiato di un personaggio dotato, per di più, di un cuore straordinario».

Rimarcare passione e attaccamento per i colori nerazzurri può sembrare banale e al tempo stesso superfluo. Ma non è così. Quando, di tanto in tanto, lo si incontrava l'argomento Atalanta diventava preminente. Quasi sempre manifestava un marcato rincrescimento nel rivivere quella sfortunata stagione nella quale fu costretto a rassegnare le dimissioni a tre giornate dalla conclusione del campionato.

La squadra, allora, non aveva risposto alle sue aspettative e a quelle della società. Non una critica, però, o un'invettiva ai giocatori ma unicamente il disappunto che si portava dietro. Questo era anche Giancarlo Cadè!

Arturo Zambaldo

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