Sport
Lunedì 07 Ottobre 2013
Cadè, un signore d'altri tempi
prestato per sempre al calcio
Un signore di altri tempi prestato per l'intera vita al mondo del calcio. Questi, in estrema sintesi, identikit e curriculum del compianto Giancarlo Cadè, nativo e sempre domiciliato a Zanica.
Un signore di altri tempi prestato per l'intera vita al mondo del calcio. Questi, in estrema sintesi, identikit e curriculum del compianto Giancarlo Cadè, nativo e sempre domiciliato a Zanica.
Da calciatore prima e da allenatore per lunghi anni dopo Cadè alle qualità tecniche e competenze in materia ha sempre coniugato un Dna votato a un'esemplare educazione e a un profondo rispetto nei confronti di chicchessia. E con caratteristiche del genere non poteva che trasmettere grande rispetto da parte di quanti lo contattavano per ragioni professionali o quant'altro.
In particolare nello svolgere le funzioni da allenatore usciva anche una proverbiale umanità. Ai giocatori che doveva gestire in campo e negli spogliatoi era solito distribuire consigli e suggerimenti da mettere in pratica nella vita di ogni giorno.
Ci ha confidato uno dei suoi innumerevoli ex calciatori nel ricordarlo, non appena avuta la luttuosa notizia: «Ero solito considerarlo un secondo padre. Specie nei momenti di difficoltà sapeva puntualmente rincuorarmi con considerazioni altamente convincenti e di immenso spessore. I contatti con lui sono proseguiti pure quando ho appeso le scarpette al chiodo. E come me parecchi altri miei compagni di squadra ne hanno beneficiato di un personaggio dotato, per di più, di un cuore straordinario».
Rimarcare passione e attaccamento per i colori nerazzurri può sembrare banale e al tempo stesso superfluo. Ma non è così. Quando, di tanto in tanto, lo si incontrava l'argomento Atalanta diventava preminente. Quasi sempre manifestava un marcato rincrescimento nel rivivere quella sfortunata stagione nella quale fu costretto a rassegnare le dimissioni a tre giornate dalla conclusione del campionato.
La squadra, allora, non aveva risposto alle sue aspettative e a quelle della società. Non una critica, però, o un'invettiva ai giocatori ma unicamente il disappunto che si portava dietro. Questo era anche Giancarlo Cadè!
Arturo Zambaldo
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