Il dg Marino: «Dagli occhi da tigre
ho capito che l'Atalanta è tornata»

«Bisogna toccare il fondo per reagire e sono venuti a galla ancora i valori di questo gruppo. Dagli occhi da tigre che vedo prima delle partite dei giocatori credo che l'Atalanta sia tornata e i risultati non sono casuali». Parole del dg nerazzurro Pierpaolo Marino.

Tocca a Pierpaolo Marino tessere le lodi della sua Atalanta in occasione del meeting della società bergamasca con i suoi sponsor all'Hotel Excelsior San Marco. Il tema del giorno era «Team Vincente», perfetto a descrivere il momento della squadra bergamasca.

C'è da battere un record che dura da quasi vent'anni, quello delle 4 vittorie consecutive: intanto l'Atalanta di Colantuono, fresco di compleanno, si è risollevata in classifica con i 3 successi e attende la sfida con la Sampdoria «Sono scaramantico, ma anche a Bergamo lo sono, non parlo di filotti, guardo una classifica che ci vede pareggiare le sconfitte consecutive con le ultime vittorie - ha affermato il direttore generale nerazzurro -. Un parametro di 8 partite non ci permette di guardare i veri valori del campionato, basta vedere dove sia il Milan in classifica adesso».

«Abbiamo fatto vedere due facce: una brutta di quando non siamo gruppo, non siamo Bergamo, non siamo quelli che hanno fatto stupire negli anni delle penalizzazioni e poi quella che in una spinta d'orgoglio ha voluto riprendere il suo filo conduttore, uomini forti, bergamaschi in campo. L'aria che si respirava prima di queste partite è quella dell'Atalanta 2011-2012 e imprese impossibili per questa squadra non ci sono».

Questa è l'ultima immagine di Bellini e compagni, tornati grandi dopo le sconfitte con Napoli, Fiorentina e Parma. Proprio dopo la batosta in terra emiliana è arrivata la scossa allo spogliatoio atalantino, direttamente dal presidente Antonio Percassi. «Bisogna toccare il fondo per reagire, ci siamo guardati negli occhi e sono venuti a galla ancora i valori di questo gruppo, che aveva già affrontato momenti peggiori. È presto dire - continua Marino - se abbiamo recuperato il filo conduttore, ma dagli occhi da tigre che vedo prima delle partite dei giocatori credo che l'Atalanta sia tornata e i risultati non sono casuali. Siamo una squadra motivazionale e lo sa anche il pubblico: i ragazzi hanno fatto grandi cose quando sono stati stimolati, con un gruppo di amici in campo, altrimenti saremmo alla pari con le altre 11 che si giocano la salvezza. La differenza è lo spirito che ha la squadra».

Sogniamo, ma di nascosto sembra dire Marino ai tifosi nerazzurri, perché sì questa Atalanta ha spirito combattivo con pochi fronzoli da bergamaschi, ma come i suoi conterranei deve mantenere un profilo basso, anche se il sogno resta nel cassetto. «La cosa più terribile nel calcio è fissare gli obiettivi, perché quello che è vero oggi non lo è tra due settimane, basta guardare i commenti di adesso e quelli dopo Parma».

«Non mi esalto né mi deprimo: il presidente ci invita sempre a conservare la Serie A a Bergamo: se si fanno altri discorsi non possiamo non far sognare la gente, ma non è questo l'obiettivo per quest'anno: se continuiamo con questi ingredienti possiamo stupirci e stupire gli altri, perché questo gruppo può non porsi limiti in questo caso. Gli equilibri però si perdono in un attimo per cui altri discorsi non ne voglio affrontare. Nessun limite, andate in campo da Atalanta, come quando si è reagito dal -6».

Contro la Sampdoria mancheranno due giocatori tra i più in forma dell'ultimo periodo, ma Marino non dispera e sogna un Mondiale a tinte nerazzurre. «Mi dispiace per Bonaventura e Lucchini, che avevano dimostrato di essere in uno stato di grazia. Dispiace per loro, ma così il gruppo può crescere perché quest'anno abbiamo un valore aggiunto nella rosa, ricambi all'altezza dei titolari, mi preoccupa solo l'aspetto mentale, non le assenze. Ai Mondiali tra italiani e stranieri ci sono tre papabili oltre a Carmona e Yepes».

Contro i doriani potrebbe così rientrare in campo Livaja dal 1' minuto: le cose vanno bene così, ma i tifosi vogliono gustarselo ancora dopo uno splendido precampionato. «Livaja è motivatissimo, dopo Denis è il nostro cannoniere e come minutaggio è superiore a quello di Gabbiadini di due anni fa, ci sarà spazio anche per lui, si può adattare in tutti i ruoli offensivi, ha bisogno di crescere nello spirito di sacrificio in campo, perché oggi anche la seconda punta deve avere la mentalità di sacrificarsi come fa Moralez, la cui crescita non è casuale, frutto di un gruppo che chi lo vive da vicino può capirlo meglio».

Marino ha insistito sul fare squadra nel corso della riunione con gli sponsor, li ha ringraziati, mostrando loro un mondo del calcio che resta ancora nel passato per quello che riguarda l'aspetto tecnico del regolamento, in riferimento alla moviola in campo. «A Livello internazionale siamo indietro soprattutto negli aspetti regolamentari, una struttura che non va al passo con i tempi. Il presidente Abete è un manager moderno, ma il suo voto vale come quello di tutti gli altri nel meccanismo Fifa, così come Francia e Germania, visto che ogni nazione ha diritto ad un solo voto. Siamo alle prese con i diritti televisivi , gli scenari non sono esaltanti ma il calcio nel suo globale non è in recessione come gli altri settori, questo la dice lunga su come i nostri sponsor ci seguano».

Simone Masper

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