Un plauso a mister Colantuono
per come ha disegnato la squadra

L'Atalanta ha pareggiato e non vinto ma ha fatto dimenticare la criticata prestazione di sabato scorso a Genova contro la Sampdoria. Un risultato di parità, per di più meritato, considerando che si è vista negare un calcio di rigore apparso netto.

L'Atalanta ha pareggiato e non vinto ma ha fatto dimenticare la criticata prestazione di sabato scorso a Genova contro la Sampdoria. Un risultato di parità, per di più meritato, considerando che si è vista negare un calcio di rigore apparso netto; un calibrato colpo di testa di Stendardo è stato respinto sulla linea della porta da Guarin e a una decina di minuti dal termine Yepes ha mancato un'occasionissima da gol. Certo anche l'Inter ha colpito un palo nella ripresa, ma quanto a cifre globali sono stati i nerazzurri a prevalere.

Specie nei quarantacinque minuti iniziali è stata l'Atalanta a dettare legge in virtù di un maggiore sprint nelle gambe e di una determinazione da «Atalanta». Denis è tornato goleador con un colpo di testa magistrale. Sotto l'aspetto individuale voti alti per tutti i nerazzurri. A primeggiare sono risultati Moralez, Carmona e a tratti Cigarini. Buone note per Canini e Brivio e c'è da esserne lieti considerato le precedenti prestazioni di entrambi.

Discorso a parte per Livaja, schierato al pronti-via con molta sorpresa in quanto nessuno lo aveva previsto (noi, su questo sito, l'avevamo comunque auspicato, già domenica mattina). Il talentuoso croato non è che abbia svettato anche se ci è piaciuto l'atteggiamento agonistico con il quale ha affrontato la partita. Siamo dell'avviso che se si insisterà su di lui non potrà che migliorare di partita in partita.

Un plauso a mister Stefano Colantuono sia per la scelta della formazione sia per l'animus pugnandi trasmesso alla squadra. La suddivisione dei punti, anche perché conseguita con la titolata Inter, non può che tornare utile alla classifica. Pure l'autostima dell'intero collettivo trarrà sicuramente beneficio. Ciò anche in prospettiva futura a cominciare dalla sfida di domenica a Livorno, contro un'antagonista abbordabile: a patto che in Toscana si giochi da «Atalanta». Ci siamo capiti?

Arturo Zambaldo

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