La scommessa è diventata realtà: sono stati infatti raccolti 500 euro che il Cesvi aveva fissato come importo base sulla scia del motto «Cesviamo, scommetti che ci riusciamo?». Raggiunta la cifra, la Rugby Bergamo - che si era impegnata in questa gara di solidarietà - deve pagare pegno e, per non rischiare di avere i pochi giocatori con l'influenza per le prossime gare, dal bagno nella fontana è passata a una meno freddolosa rotolata dalla Fara.
«L'idea è nata per stimolare i giovani a scommettere su se stessi in un'ottica solidale. Raccogliere fondi scommettendo ribalta la logica della solidarietà uguale noia, in solidarietà uguale divertimento – dichiara Daniele Fusi, responsabile donatori individuali Cesvi –. In Italia la raccolta fondi interessa il 34% della popolazione e il donatore è solitamente donna del nord-ovest con più di 55 anni. Con Cesviamo si è pensato di parlare con il linguaggio dei giovani».
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