L’inviato speciale Diego Caccia
«Quanta passione e tifo per il Giro»

Danilo Di Luca è la nuova maglia rosa e Ivan Basso è il favorito finale per questo Giro del centenario. Oltre ai verdetti parziali emessi dal secondo arrivo in salita, l’Alpe di Siusi, primo vero impegnativo test per gli scalatori, ha stabilito chi difficilmente salirà in maglia rosa a Roma e tra questi spicca il nome di Lance Armstrong, giunto all’arrivo con un ritardo di 2’58”. Il nostro inviato speciale Diego Caccia, corridore Barloworld, ha visto tutti questi campioni solo con il cannocchiale, ma la tappa dell’Alpe di Siusi rimarrà impressa nei suoi ricordi: «Dall’inizio alla fine era un’autentica processione di tifosi –esordisce entusiasta il ciclista ventisettenne - che avevano una parola di affetto per tutti i corridori; un giusto premio per tutti i partecipanti dopo tanta fatica».

Lungo i tornanti che portano nell’incantevole scenario dolomitico, Diego Caccia è rimasto ammirato dall’amore della gente verso la corsa rosa: «Addirittura mi sono trovato al mio fianco bandiere atalantine, con tutta probabilità tifosi di Moris Possoni: una grande festa. Mentre arrivavo ho visto scendere a valle Lance Armstrong, addirittura mezzo nascosto per evitare l’eccessivo calore dei numerosissimi tifosi: un’atmosfera fantastica». Il team Barloworld ha lavorato tutta la tappa per Mauricio Soler, giunto al traguardo staccato di 45“ dal vincitore Denis Menchov: il ritmo imposto da un ritrovato Ivan Basso non gli ha permesso di compiere alcuno scatto. La prova di tutto il team è stata lodevole, come lo scatto di Cheula prima dell’ultima salita, ma Diego Caccia ha così sbagliato il secondo pronostico consecutivo: «Prima Armstrong trionfatore a San Martino di Castrozza, poi Soler vincitore all’Alpe di Siusi: non ne ho azzeccata una, fortunatamente non ho mai investito un euro scommettendo sul ciclismo!».

Giovedì 14 maggio è in programma la sesta tappa (Bressanone - Mayrhofen) di 248 km: «Domani – conclude il corridore bergamasco - la squadra di Di Luca potrebbe concedere l’onore delle armi a quanti sognano una fuga. La Barloworld punta a vincere una tappa e domani sicuramente non staremo a guardare: non si sa mai che sia la volta buona per me».

Simone Masper

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