Dopo le numerose polemiche che hanno fatto da seguito alla tappa di Milano, nella carovana del Giro d’Italia si è ritornato a parlare solamente di ciclismo. La corsa rosa, dopo il giorno di riposo, è ripartita da Cuneo per approdare dopo 262 km a Pinerolo. La frazione ha ricordato l’impresa di Fausto Coppi, che nel lontano 1949 affrontò in solitaria tutta la tappa arrivando solo al traguardo.
Il percorso del Giro del centenario non era però quello della storica vittoria del Campionissimo: “Fortunatamente – esordisce Diego Caccia – non abbiamo dovuto scalare tutte le salite di quella leggendaria tappa! Il Sestriere non poteva decidere la corsa, dato che era troppo lontano dall’arrivo, ma a molti è rimasto sulle gambe nell’ultimo strappo finale”.
Dopo le polemiche piovute addosso a tutti i corridori su quanto è successo a Milano, gli atleti sono tornati a dare spettacolo sulle terre piemontesi: “Oggi si è rivisto un grande show – prosegue l’atleta bergamasco - Il finale, nonostante l’abbia visto da lontano, è stato entusiasmante: non è mancato davvero nulla, con scatti e controscatti degli uomini di classifica. Anche il nostro Mauricio Soler ci ha provato, ma i leader andavano davvero forte in quel tratto di salita!”.
La tappa di Pinerolo potrà essere decisiva nell’economia del Giro: “Di Luca ha un discreto margine, ma la crono delle Cinque terre sarà determinante, visto che nel finale di corsa non ci saranno più le grandi montagne dolomitiche da scalare”.
Mercoledì 20 maggio, dopo aver abbandonato l’arco alpino, ci sarà una buona occasione per i velocisti, con la tappa Torino-Arenzano di 214 km. “Speriamo sia la volta buona per la mia squadra – conclude l’atleta della Barloworld –: lavoreremo per il nostro velocista di punta Robert Hunter; in caso di fuga spero di farmi vedere finalmente all’attacco sulle strade del Giro!”
Simone Masper
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