Caccia: «La giornata più dura!
Difficile spodestare Menchov»

La temibile tre giorni del Giro d’Italia è ormai alle spalle: le salite appenniniche hanno stabilito quasi definitivamente le gerarchie all’interno del gruppo. Denis Menchov si veste di un rosa sempre più acceso e, a meno di clamorose crisi sulle restanti temibili salite (Blockhaus e Vesuvio), potrà festeggiare la vittoria finale della corsa del centenario, 13 anni dopo il trionfo del connazionale Pavel Tonkov.

La tappa Pergola-Monte Petrano (237 km) è stata spettacolare, nonostante i distacchi tra i big della classifica siano rimasti pressoché invariati, con il solo Leipheimer giunto attardato al traguardo a 2’51’ dal vincitore Sastre. «La giornata più faticosa! – afferma un esausto Diego Caccia – Sono letteralmente a pezzi. È stata più dura del previsto, visto che non c’era davvero un metro di pianura. In gruppo eravamo veramente stanchi, non a caso il plotone si è rotto subito; un applauso al mio compagno Bellotti, che è riuscito a entrare nella fuga e al giovane keniota Froome, autore di una buona prestazione».

Dopo più di 2.800 km le energie rimaste potrebbero davvero essere esigue, ma il corridore bergamasco è fiducioso sul finale di corsa: «Nonostante la grande stanchezza di giornata, posso dire che il serbatoio non è ancora vuoto. Ho mollato solo sulla penultima salita, per colpa di un attacco d’asma. Peccato, ma il mio Giro resta positivo».

Una corsa a questo punto che sembra aver poco da dire, dato che le montagne ancora da scalare non sembrano spaventare più di tanto. «Denis Menchov – conclude il corridore Barloworld - è davvero in gran forma: sarà difficile spodestarlo».

La tappa odierna resterà nella mente degli appassionati per l’ennesima giornata di gran caldo, con i corridori che hanno salutato con affetto l’intervento dei tifosi provvisti di borracce a bordo strada. «Non ho mai bevuto così tanto in vita mia: gli spettatori ci hanno davvero aiutato; al termine di una salita sembravo appena uscito da un doccia rinfrescante!».

Martedì 26 maggio il Giro osserverà la sua seconda giornata di riposo, mentre il giorno seguente ci sarà un altro arrivo in salita. La tappa Chieti–Blockhaus (83 km) è stata però accorciata, a causa della neve presente ancora sulla cima: si arriverà a 1631 metri d’altitudine, invece dei previsti 2000.
 Simone Masper

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