Basket, Comark: per Morandi
è meglio evitare i facili proclami

Perché non invidiare coloro che a meno di un mese dall' inizio della preparazione al campionato indicano la Comark (ex Intertrasport) capace di ripetere, o giù di lì, la più che apprezzabile stagione sportiva 2008-2009? In primo piano, quanto a fiducia e ottimismo così largamente anticipati, sono la dirigenza del team presieduto da Piervincenzo Mazza e una modesta porzione di operatori mediatici e addetti ai lavori.

A coniugare, invece, logica e razionalità rimandando a tempi più idonei un check up affidabile sulle possibilità della squadra è Simone Morandi, il coach che ha sostituito il partente Lino Frattin. Morandi, tecnico quarantenne in carriera, con alle spalle già un'attività di indubbio rispetto, ama ripetere che dovendo operare su una rosa giovane e soprattutto largamente rinnovata non è il caso di lasciarsi andare in facili proclami - aggiungiamo noi - oltremodo rischiosi.

Puntualizzazioni, quelle dell'allenatore di Palazzolo sull'Oglio, semplici semplici che non fanno una grinza. Del resto un conto è se Morandi avesse ereditato da Frattin un organico amalgamato e potenzialmente di enorme spessore collocatosi, tra l'altro con pieno merito, in vetta nell'ultima regular season; altra cosa è dover dirigere quello di adesso, pur non sottovalutando le qualità dei nuovi De Min, Minessi e Moruzzi e del bentornato Degli Agosti.

Ma c'è un secondo specifico elemento da avallare ed è quando Morandi fa presente che nel girone di appartenenza della Comark troviamo addirittura la corazzata Bologna, l'equivalente di un primato finale, promozione in Legadue compresa, assegnati all'unanimità sin dai nastri di partenza.

Al tirar delle somme in fase di avvicinamento al via del torneo non ci resta che seguire spigolosamente il prosieguo degli sviluppi di un precampionato (Coppa di Lega in particolare) in grado di prospettarci il ruolo che dovrebbe poi recitare una Comark, per il momento, ribadiamo indefinibile.

A.Z.

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