«Atalanta già proiettata nel futuro»
Lo garantisce il pilastro Stendardo

«L’Atalanta in questo campionato ha gettato le basi per un futuro sempre migliore». A garantirlo è Stendardo, non uno qualsiasi. Il trentatreenne centrale difensivo si chiama pertanto in causa visto che è vincolato al club atalantino per altri due anni

«L’Atalanta in questo campionato ha gettato le basi per un futuro sempre migliore». A garantirlo è Guglielmo Stendardo, tanto per intenderci non uno qualsiasi. Il trentatreenne centrale difensivo, originario di Napoli, dal gennaio 2012 a Bergamo, si chiama pertanto in causa visto che è vincolato al club atalantino per altri due anni.

A comunicare con enfasi l’allungamento del suo contratto aveva provveduto un paio di mesi fa il direttore generale Pierpaolo Marino, ospite a «TuttoAtalanta», a Bergamo Tv. In tema di amarcord, ancora dai microfoni dell’emittente televisiva cittadina, nello scorso maggio, il presidente Antonio Percassi aveva annunciato che l’Atalanta del campionato 2013-2014 avrebbe avuto nel terzetto Stendardo-Cigarini-Denis (cioè in difesa, centrocampo e attacco) il suo imprescindibile asse portante.

E dovrebbe esserlo pure al pronti via del torneo che comincerà a fine agosto. Unica eccezione,forse, sul conto di Cigarini la cui permanenza a Zingonia, per il momento, non viene data al cento per cento. Ma torniamo a Stendardo e al messaggio che ha lanciato in termini palpabilmente concreti.

Sì perché, al di là della «splendida annata offerta dalla squadra - sono parole di Stendardo - specie in quest’ultimo scorcio di gare abbiamo fornito i presupposti per tracciare un bel solco e migliorare ulteriormente il nostro rendimento nel prossimo campionato». Su giocatori come Baselli, Benalouane ed Estigarribia (in rigoroso ordine alfabetico) per limitarci ai recenti arrivi, mister Stefano Colantuono pare aver abbandonato il benché minimo dubbio sulle rispettive conferme. Medesimo discorso da estendere ai collaudati o se preferite, praticamente inamovibili Moralez, Bellini, Brivio, Raimondi e scontatamente i citati Denis e Stendardo.

Prepariamoci, invece, a salutare, in ogni caso, orgogliosamente, il richiestissimo gioiello Bonaventura seguito da Consigli. E sarebbe certo un gran bel partire al pensiero che la corposa parte dell’ossatura della formazione sia stata completata con invidiabile anticipo. Poi, strada percorrendo, toccherà al certificato stratega del mercato Marino riempire i tasselli mancanti e a piazzare altrove quelle pedine ritenute inadeguate al progetto.

Arturo Zambaldo

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