Atalanta, Ilicic campione anche in famiglia
Valgandino, è suo il premio «Bravo papà»

L’Atalanta Club della Valgandino ha assegnato all’attaccante atalantino il premio annuale dedicato ai giocatori che sono anche bravi papà.

L’Atalanta Club Valgandino ha reso nota l’assegnazione per il 2018 del premio “Bravo Papà” all’attaccante atalantino Josip Iličič, che lo scorso 6 febbraio insieme alla moglie Tina ha festeggiato la nascita della secondogenita Victoria, per la gioia della sorellina Sofia, nata un anno e mezzo fa. Il “Bravo Papà” è un premio originale e inconsueto, ma vanta una lunga tradizione e viene assegnato per il venticinquesimo anno consecutivo. Va al di là dell’attività agonistica, per sottolineare come nella vita e nello sport gli aspetti umani restino sempre e comunque prioritari.

La storica sezione seriana del tifo neroazzurro (fondata nel 1979 e presieduta, ora come allora, da Enzo Conti) istituì il premio “Bravo Papà” nel 1994, per sottolineare, al di là di qualsiasi graduatoria di merito, la necessità ed il valore di un rapporto familiare fra tifosi e giocatori, all’insegna dei veri valori dello sport. Il primo a ricevere il riconoscimento oltre vent’anni fa fu Maurizio Ganz. Negli ultimi era toccato all’attaccante argentino Alejandro Papu Gomez (2015), al difensore Nicolò Cherubin (2016) e lo scorso anno ad Ervin Zukanovic, ora al Genoa. La festa annuale dell’Atalanta Club Valgandino durante la quale verrà ufficialmente assegnato il premio (un’artistico bassorilievo in argento e oro raffigurante il centro storico di Gandino) è in programma martedì 10 aprile 2018 al Ristorante “da Leone” di Vertova.

Josip Iličič, 30 anni compiuti lo scorso gennaio, è un calciatore sloveno che milita nell’Atalanta e nella nazionale del suo Paese. E’ in Italia dal 2010, quando vestì la maglia del Palermo. Nel 2013 si trasferì a Firenze (con ben 29 reti in 106 presenze) e nel 2017 all’Atalanta, dove conta 26 presenze e 7 reti. Ha vissuto un infanzia difficile negli anni del conflitto jugoslavo, quando fu profugo di guerra. Nella nazionale slovena vanta 46 presenze e 3 reti.

In quasi 40 anni di attività, il Club Valgandino (che conta circa 200 iscritti) ha avviato importanti iniziative di solidarietà: dalla costruzione di un asilo nido a Chacuela, sulle Ande boliviane, al sostegno all’Orfanotrofio di Kankao e all’asilo Happy Island nel carcere di Zomba in Malawi, all’infermeria di Llamellin in Perù. Lo scorso anno ha contribuito al progetto che sostiene il missionario laico Silvio Tonelli, impegnato in Perù con l’Operazione Mato Grosso. In particolare si punta all’acquisto di un mezzo fuoristrada utile alla piccola cooperativa di “muratori delle Ande” seguita da Tonelli.

Il Club organizza a Gandino l’antica “Corsa delle Uova” Gandino, originalissima manifestazione che si svolge ogni anno, dal 1931, all’antivigilia della prima domenica di luglio (quest’anno è in programma il 29 giugno 2018). Nel 1984 i soci hanno formato il coro dell’inno neroazzurro “Forza Atalanta” inciso da Marino Magrin (replicato con tutta la squadra sul Sentierone in occasione del 50esimo del Club Amici dell’Atalanta), mentre nel 1999 i festeggiamenti per il ventesimo di fondazione portarono a Gandino la Ferrari di Formula 1 e la realizzazione di uno speciale annullo delle Poste Italiane. Da ricordare anche i concerti di solidarietà, con artisti prestigiosi, organizzati nella Basilica di S.Maria Assunta a Gandino. Nel 1997 il Club Valgandino ha ricevuto il Premio Pino Pozzoni, riservato ai clubs neroazzurri più attivi. Quest’anno gli esponenti della Val Gandino hanno seguito tutte le trasferte europee dell’Atalanta.

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