Atalanta, sei punti in otto giorni
E ancora si parla di salvezza?

Sei punti blindati in cassaforte nel giro di otto giorni. Niente male no! Pertanto l’Atalanta mettendo in ginocchio, in rapida successione a Bergamo, Catania e Cagliari dà un calcione a chi si atteggia a Cassandra di turno e guarda avanti con palpabile fiducia o meglio ottimismo.

Sei punti blindati in cassaforte nel giro di otto giorni. Niente male no! Pertanto l’Atalanta mettendo in ginocchio, in rapida successione a Bergamo, Catania e Cagliari dà un calcione a chi si atteggia a Cassandra di turno e guarda avanti con palpabile fiducia o meglio ottimismo.

I malcontenti di rito hanno voglia di evidenziare le prestazioni non eccelse dei nerazzurri nei 45’ iniziali contro entrambe le avversarie isolane. Che conta, si sa, sono i risultati finali e allora brindiamo a più non posso ai due successi anche se maturati nelle riprese.

Non sottovalutiamo, poi, che con il team siciliano ad andare in gol sono stati Denis (su rigore) e il connazionale Moralez (gesto tecnico e finalizzazione da antologia) mentre con i cagliaritani la rete vincente l’ha firmata Bonaventura su splendido assist del sotto processo Brienza.

Una, Denis, classica punta; gli altri trequartisti ma sempre pedine votate all’offensivismo. Ciò significa che in avanti esistono più soluzioni e scusate se è poco. Tranquillità ci viene pure dalla difesa che sempre nelle ultime partite ha incassato solo un gol. Da assolvere senza ombra di dubbio il centrocampo, filtro assoluto dei due reparti.

Per non parlare, infine, a livello individuale del ventunenne Sportiello che anche nella partita definita della conferma se l’è cavata al meglio. Entrando nel vivo della sfida con il Cagliari altro aspetto da non sottacere: la caparbia reazione degli atalantini dall’istante in cui hanno rimesso piede sul terreno di gioco, consumato l’intervallo e presumibilmente un intervento alla Stefano Colantuono. Accontentarsi della suddivisione dei punti ascoltando, magari, gli incoraggianti parziali provenienti dai campi interessati? Nemmeno per sogno!

L’imperativo categorico è stato quello di spostare in avanti il baricentro e metterci più agonismo alla ricerca dell’intera posta in palio. E così è stato con gli interessi del caso. Se domenica prossima, in quel di Torino con i granata di mister Ventura, dovesse proseguire la striscia positiva si alzerebbe di colpo l’asticella abbandonando in maniera definitiva quell’obiettivo che ormai saprebbe di minimo sindacale.

Arturo Zambaldo

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