Atalanta, un tris che fa male
Se non segna Denis sono guai

Altro flop dell’Atalanta in trasferta. Certo, si è stati sconfitti dal Milan ma i rossoneri di questi tempi sono i lontani parenti di coloro che conquistavano scudetti e trofei internazionali a iosa. Tre reti sono, in ogni caso, troppe. Domenica c’è il Catania. Partita chiave? Vota il sondaggio

Altro flop dell’Atalanta in trasferta. Certo, si è stati sconfitti dal Milan ma i rossoneri di questi tempi sono i lontani parenti di coloro che conquistavano scudetti e trofei internazionali a iosa. Tre reti sono, in ogni caso, troppe e se si sommano alle quattro rifilateci da sua maestà la Juventus, prima della sosta del torneo per le festività natalizie l’allegria scompare di colpo.

L’aggravante è rappresentata dal fatto che si è stati sonoramente castigati al «Meazza» da avversari che prima della gara vantavano la miseria di una lunghezza, in graduatoria, rispetto a noi.

E della stagione sottotono del team di Allegri se n’erano accorti pure i nerazzurri che, incassato il gol del vantaggio di Kakà, hanno poi avuto un paio di ghiotte occasioni per riequilibrare le sorti della sfida.

Ma l’impietosa legge del calcio «gol sbagliato, gol incassato» è stata interpretata nel migliore dei modi dai rossoneri visto il raddoppio di Kakà imitato, in rapida successione, da Cristante (si era a circa metà della ripresa).

A quel punto il verdetto, per gli atalantini, era già rigorosamente segnato. Attenuanti se ne possono trovare per rendere più sopportabile l’evidente passivo? Onestamente poche. Mettiamoci, magari, le importanti assenze in difesa e il discutibile gol (sarebbe stato quello dell’1-1) annullato a Benaloune. A proposito di Benaloune, ingaggiato in prestito in settimana dal Parma, c’è da evidenziare l’esordio sicuramente positivo.

Altre note liete sull’Atalanta di Milano non ne sappiamo elencare. In avanti se Denis non punge sono dolori anche perché un vice del generoso Tanque manco l’ombra. Non ci resta (e non costituisce novità) che consolarci fissando gli occhi sulla classifica che ci vede distanti dalla zona a rischio sempre di quattro punti. Si tratta di un autentico tesoretto da salvaguardare, comunque, con la massima fermezza. A cominciare dal prossimo turno che vedrà impegnata la squadra di mister Stefano Colantuono, allo stadio «Azzurri d’Italia», con il fanalino di coda ma di recente rivitalizzato Catania. Una posta in palio che vale oro per non lasciarci sopraffare da strani pensieri... Domenica c’è il Catania. Partita chiave? Vota il sondaggio

Arturo Zambaldo

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