Atalanta,intervista a Hans Hateboer
«L’apprendistato è finito: sono pronto»

Ormai un punto fermo della squadra: «In 8 mesi ho capito il calcio italiano
Adesso voglio giocare con continuità. A cosa puntiamo? Possiamo batterci su tre fronti»

l «sistema Hans» è entrato in funzione. I primi mesi sono serviti per prendere le misure, ora è arrivato il momento del decollo: al via della sua seconda stagione italiana, Hans Hateboer è diventato un titolarissimo. Ha ereditato la fascia destra da Conti, che prova a non fare rimpiangere: il prossimo passo sarà trovare confidenza con il gol. È uno degli obiettivi del treno olandese, arrivato in gennaio dal Groningen: gli altri riguardano la nazionale, ma soprattutto l’Atalanta. «Abbiamo fatto risultato contro le big, ora dobbiamo battere le piccole: a gennaio capiremo quanto valiamo, ma vogliamo arrivare in alto, sia in Italia che in Europa», spiega, in un italiano sempre più convincente, Hateboer, il terzino dalle idee chiare e dalla battuta pronta. Uno dei pochi «superstiti» nella settimana della diaspora per le nazionali.

Finalmente riposo.
«Ne avevamo bisogno: dopo avere giocato sette partite in tre settimane, serviva un po’ di tranquillità. Ma a me piace giocare tanto».

Come è cambiato Hateboer in otto mesi in Italia?
«Molto. Il nostro sistema di gioco è difficile da assimilare, c’è bisogno di tempo: sono arrivato a gennaio e ho utilizzato la parte finale della scorsa stagione per ambientarmi, perché tra Olanda e Italia ci sono molte differenze. Ora, però, mi sento pronto».

Per non fare rimpiangere Conti le manca il gol.
«È vero: ci sono andato vicino, ci tengo e spero di riuscirci. Ma Conti, l’anno scorso, si è scatenato nel girone di ritorno, no?» .

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