Benalouane: «Sono entusiasta
L’Atalanta la mia prima scelta»

A Zingonia è stato presentato l’ultimo arrivato in casa Atalanta. Si tratta del difensore Yohan Benalouane, di madre francese e padre tunisino, nato e cresciuto in terra di Francia e naturalizzato tunisino dal 2010.

A Zingonia è stato presentato l’ultimo arrivato in casa Atalanta. Si tratta del difensore Yohan Benalouane, di madre francese e padre tunisino, nato e cresciuto in terra di Francia e naturalizzato tunisino dal 2010. Il difensore classe 1987, arrivato dal Parma in prestito con diritto di riscatto, indosserà la maglia numero 29.

«Negli ultimi mesi ho giocato poco, ma non è solo per questo che ho scelto l’Atalanta, una società ricca di storia, ed è un piacere rappresentare una società così, che assomiglia per questo motivo alla mia prima squadra, il Saint-Etienne ».

«Avevo altre offerte, ma la mia prima scelta è sempre stata Bergamo, sono contento ed entusiasta di essere qui. Il primo impatto è sempre bello, soprattutto quando ho visto il centro sportivo. Il mio idolo era Bolì, che ha segnato al Milan nel 1993 nella finale di Champions. Qui conosco Livaja con cui ho giocato a Cesena. Mister Colantuono è diverso da Donadoni, mi piace, dà carica».

In Italia il difensore transalpino ha indossato la maglia del Cesena dall’agosto 2010, passando al Parma nel 2012, ed è pronto a scendere in campo con la nuova casacca nerazzurra, anche se nei primi mesi di campionato ha giocato poco. «Non sono al 100%, ma mi sento bene. Ho entusiasmo, mi sento pronto per dare ai compagni il mio aiuto. Posso giocare a destra o come centrale, non ho problemi d’adattamento. A Parma il mister mi ha dato poco spazio, ma è arrivato anche Cassani che ha fatto bene, poi è il tecnico che decide. San Siro è una sfida in più, una di quelle partite che si devono giocare con entusiasmo, spero che possiamo fare bene».

Alla conferenza stampa di presentazione dell’ex giocatore del Parma erano presenti anche il direttore sportivo Gabriele Zamagna e il direttore generale Pierpaolo Marino. «Ci siamo mossi subito dopo l’infortunio di Bellini con il Sassuolo - ha affermato il dg atalantino -. Siamo convinti di aver preso un giocatore che ha le caratteristiche per sostituire sia Bellini che Scaloni e forse può ricoprire più ruoli nella difesa a 4: eravamo in emergenza in quel reparto e abbiamo voluto subito mettere un tassello importante. Ci è piaciuto per le caratteristiche che ha, la fisicità e le doti agonistiche, pietanza gradita a Bergamo».

«È un giocatore nel pieno della carriera, conosciutissimo, seguito con il nostro reparto scouting: siamo convinti che possa ripetere le prestazioni del campionato scorso, non è un giocatore da scoprire e non è facile acquistare gente che sta giocando in A titolare a gennaio: ricordiamoci due anni fa con Stendardo, speriamo si possa ripetere la stessa cosa con lui».

Pierpaolo Marino ha parlato di questa primissima fase del calciomercato, nella quale la società diretta dalla famiglia Percassi ha messo a segno subito un colpo per sistemare la difesa, e resta adesso alla finestra. «La rosa è completa, staremo a vedere se collocheremo chi gioca meno: Marilungo ha chiesto di andare a giocare. Il Catania non si è mai offerto, nemmeno altre formazioni di A, solo squadre della serie cadetta, ma vista la pausa invernale si andrà per le lunghe».

«Gagliardini è un prospetto importantissimo, ha molte richieste dalla B e probabilmente andrà a giocare per acquisire una caratura importante per l’anno prossimo. Livaja non ha manifestato lamentele per il suo impiego al sottoscritto. Ardemagni e Colombi? Dipende anche dalle società che attualmente li hanno in rosa: Colombi ha delle richieste, Ardemagni lo vuole tutta la Serie B. Con l’Avellino stiamo invece parlando in vista di giugno per la comproprietà di Zappacosta, non di certo per gennaio».

L’ultima battuta il dg nerazzurro la regala al match contro il Milan, in programma a San Siro all’Epifania. «Con qualsiasi giocatore il Milan andrà in campo non ci farà paura andare a giocare a Milano. Non è detto che quelli che già ci sono e hanno voglia di riscatto non possano rendere di più dei nuovi arrivati».

Simone Masper

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