«Adesso sogno di fare un gol e andare in A con l’Atalanta». Igor Budan è tornato, a tutti gli effetti. Ora lo si può dire, dopo il quarto d’ora col Livorno che ha ridato a Mandorlini il suo ariete e un’arma in più per questo finale di campionato. «Dopo 4 mesi lontano dai campi - racconta l’attaccante croato - sono contentissimo di essere tornato a giocare, non potete neanche immaginare quanto sia felice».
Fatto il primo passo, adesso cosa si aspetta?
«Io spero di riuscire a dare il mio contributo per ottenere la promozione, anche solo giocando qualche spezzone di partita. Il massimo per me sarebbe riuscire a fare ancora un gol da qui alla fine, un gol per dimostrare di essere tornato quello di prima».
Adesso in che condizioni è?
«È difficile fare percentuali. Dovessi segnare si direbbe che sono già al top. La condizione in questo momento mi manca ancora, ma so che allenandomi bene la ritroverò. Io penso di poter reggere per un tempo».
Magari cominciando dall’inizio?
«No, dall’inizio non credo proprio, anche perché Saudati e Pazzini stanno facendo benissimo. Io non voglio nemmeno esagerare, non posso di certo pretendere di ricominciare subito dall’inizio. Il mio obiettivo è essere nei 18 in queste ultime quattro gare e riuscire a dare una mano».
Intanto i tifosi non hanno mai smesso di incoraggiarla.
«È vero ed è la prima volta che mi capita di instaurare un rapporto così forte con una tifoseria. Qui penso di aver dimostrato quanto valgo e i dieci gol mi hanno aiutato. Ma non è solo questo. I tifosi in settimana mi dicono: "Non importa se segni, ci basta vedere l’attaccamento alla maglia". A loro importa che uno si impegni, lotti fino alla fine, dia tutto per la maglia. E domenica sera mi hanno dimostrato ancora una volta tutto il loro affetto».
È anche per questi tifosi che lei spera di rimanere?
«Anche per loro, naturalmente. Io la mia scelta l’ho già fatta e l’ho anche già detta. Non vedo altrove altre opportunità per giocare».
(19/05/2004)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
