Campionati regionali, la volata
Chi sale e chi scende, le regole

Tre giornate alla conclusione dei campionati e ancora tanti dubbi da sciogliere. Messa alle spalle l’ultima sosta, il calcio regionale si lancia verso il traguardo, in una vasta volata che non riguarda solo promozioni e retrocessioni dirette, ma anche i piazzamenti playoff e playout.

Tre giornate alla conclusione dei campionati e ancora tanti dubbi da sciogliere. Messa alle spalle l’ultima sosta, il calcio regionale si lancia verso il traguardo, in una vasta volata che non riguarda solo promozioni e retrocessioni dirette, ma anche i piazzamenti playoff e playout: il tutto sulla scorta di nuove regole e ulteriori assestamenti ai criteri già in essere.

Alcune modifiche sono state imposte da Roma (e convincono poco: quasi certamente, verranno perfezionate dalla prossima stagione); altri correttivi li ha introdotti il Crl. Ci sono comunque capisaldi ovviamente invariati: la prima classificata di ogni girone sale direttamente di categoria, così come l’ultima retrocede; se due squadre arrivano a pari merito in queste posizioni (e solo in queste) si ricorre allo spareggio, mentre tutte le altre posizioni sono stabilite in base alla classifica avulsa, che tiene conto, nell’ordine, di: scontri diretti (punti e differenza reti), differenza reti generale, reti segnate in generale, sorteggio.

Gli accoppiamenti playoff sono quelli classici: in semifinale seconda contro quinta, terza contro quarta; poi le qualificate disputano la finale di girone, sul campo della miglior classificata. Chi gioca in casa, in forza della miglior posizione di classifica, ha due risultati utili su tre: passa il turno se vince o pareggia. Di conseguenza, le squadre peggio classificate hanno sempre e comunque l’obbligo di vincere: in questo ambito (cioè primo e secondo turno) va evidenziato che non sono previsti né supplementari, né rigori, dunque decide il risultato al 90’. Invece, nella fase regionale (terzo e quarto turno, sempre in gara unica a eliminazione diretta), in caso di parità al 90’ si passa ai supplementari e quindi anche ai rigori.

L’innovazione che fa discutere è comunque quella relativa ai distacchi: rimane la norma aurea dei 10 punti (se la distanza fra due squadre è di 10 punti o più, la gara di playoff non si disputa), ma quest’anno verrà calcolata in maniera più cavillosa del solito. Cioè: se il distacco fra SECONDA e TERZA è di 10 punti o più, i playoff di girone non si giocano proprio e la seconda passa direttamente alla terza fase; se il distacco fra SECONDA e QUINTA è di 10 punti o più, questa semifinale non si gioca e la seconda accede alla finale, dove incontrerà la vincente della sfida fra terza e quarta; se il distacco fra TERZA e QUARTA è di 10 punti o più, entrambe le semifinali saltano e si disputa solamente la finale fra seconda e terza. Presi singolarmente, sono casi lineari; la loro somma meno, perché - per fare un esempio limite - se la SECONDA ha nove punti sulla TERZA e la TERZA nove punti sulla QUARTA, la quarta viene ammessa ai playoff, pur avendo ben 18 punti di ritardo dalla seconda. Mentre, come abbiamo visto, in altri gironi della stessa categoria la quinta verrebbe tagliata fuori avendone solo dieci. Mah.

Anche per i playout si parte da norme consolidate. L’ultima retrocede direttamente, mentre le quattro squadre che la precedono vanno ai playout, dove vengono abbinate secondo lo schema classico: QUINTULTIMA-PENULTIMA, QUARTULTIMA-TERZULTIMA (sempre con la regola dei 10 punti: se una squadra patisce tale ritardo retrocede direttamente). Si gioca in gara unica, sul campo della meglio classificata, e chi perde retrocede. Anche qui niente supplementari o rigori: si salva chi vince al 90’, e in caso di parità retrocede la squadra ospite, in quanto messa peggio in graduatoria. Tutto questo vale per i playout di Eccellenza, Promozione, Prima categoria.

In Seconda, dove le retrocessioni sono solo due (e una riguarda l’ultima classificata), ci sono nuove disposizioni: con i classici accoppiamenti si determina il primo turno, dove chi vince è salvo; le squadre sconfitte vengono quindi chiamate a una sorta di finale salvezza, in cui vigono le stesse regole precedenti.

Attenzione, però: se il distacco tra QUINTULTIMA e PENULTIMA è di 10 punti o più, nessun playout viene disputato (neppure quello fra quartultima e terzultima), perché la penultima retrocede direttamente in Terza insieme all’ultima.

Gigi Di Cio

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