Che Atalanta camaleontica!
Piace, diverte e porta punti

A noi questa Atalanta che più camaleontica non si può piace parecchio. Sì, perché le piacevoli emozioni che procura superano di gran lunga le amarezze. I frequenti sussulti gioiosi ci stanno regalando un’incantevole posizione in classifica.

Non è, infatti, nella storia ultracentenaria del club atalantino vedere la squadra nella parte nobile della graduatoria e a intermittenza portarci a prendere in considerazione le trasferte europee. Oggi come oggi siamo in questa fase: sono le cifre a confermarlo. Godiamoci, perciò, sino in fondo il dopo-Milan: lo scivolone di Bologna, suvvia, va ormai definitivamente metabolizzato.

Non è da poco costringere il Milan a indietreggiare sul proprio campo ricorrendo, spesso e volentieri, ad affannosi e turbolenti recuperi. Ma con questa Atalanta tutta cuore, capace di giocate di ottima qualità, si è sfiorato addirittura un colpaccio che sarebbe stato ampiamente meritato. Alle abbondanti occasioni da gol create aggiungiamo, senza ombra di dubbio, il rigore non concesso per fallo sullo scatenato Gomez.

Inoltre, nel megafonare i dovuti e rigorosi elogi alla squadra, aggiungiamo quelli a mister Reja. Parliamoci chiaro, ricorrendo a chi lo ha preceduto. In sfide analoghe l’acchiappa risultati Stefano Colantuono avrebbe privilegiato, con ogni probabilità, la strategia delle barricate o giù di lì: con Reja, al contrario, l’Atalanta punta all’intera posta in palio salvaguardandosi, comunque, da una spregiudicata disposizione tattica.

Insomma, stiamo toccando con mano un bilancio difficilmente ipotizzabile al pronti via della corrente stagione. Risposta secca a chi non sa darsi spiegazioni sugli alti (i più) e bassi dei nerazzurri: semplice, se l’Atalanta non accusasse battute a vuoto sarebbe capolista con le carte in regola per cucire sulle maglia il tricolore.

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