Ci ha lasciato Silvano Moraschini
Lo piange la pallacanestro orobica

È stato più che una promessa della pallacanestro bergamasca iniziando a giocare nel settore giovanile dell’Alpe. Aveva 54 anni.

Ci ha lasciato a soli 54 anni rattristando anche il mondo del basket bergamasco. Sì, perché Silvano Moraschini, di Bergamo, morto a causa di una malattia, è stato più che una promessa della pallacanestro orobica iniziando a giocare nel settore giovanile di quell’Alpe, unico team orobico che ha toccato con mano, sia pure per una sola stagione sportiva, il palcoscenico della serie A1 nazionale. E Silvano era riuscito a bussare alla porta della prima squadra con coach Carlo Recalcati, che si avvaleva del suo apporto durante gli allenamenti al Palasport (oggi PalaAgnelli) insieme ai titolari che si chiamavano (e scusate se è poco) Jura, Kupec, Meneghel, Natalini e via dicendo.

Ricorda Flavio Carera, cinquantassettenne mitico pivot degli azzurri: «Con Silvano, poco più giovane di me, eravamo accomunati dal fatto che Recalcati ci premiava aggregandoci alla formazione numero uno dell’Alpe. Condividevamo, così, la gioia e la spensieratezza, tipiche dell’età, all’idea di allenarci fronte a fronte con campioni ai quali davamo addirittura del lei tanto era la soggezione. Al tempo stesso coltivavamo la speranza di diventare, un giorno nemmeno troppo lontano, come loro. Silvano, poi, disponeva di un carattere accattivante ed era dotato di un’intelligenza e di una comunicativa di elevate spessore». Moraschini era papà di Riccardo, 29 anni, attuale giocatore dell’Olimpia Milano.

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