Cola: «Spezzare la serie negativa
Il record di punti? È già mio...»

«Dobbiamo interrompere la striscia negativa che ci dà fastidio, ma non dobbiamo mettere una ciliegina in più sulla torta, visto che ne abbiamo già messe a sufficienza. Il record di punti? Se riusciamo a farlo bene, in caso contrario amen, visto che è già mio...»

«Dobbiamo interrompere la striscia negativa (tre ko di fila, ndr) che ci dà fastidio, ma non dobbiamo mettere una ciliegina in più sulla torta, visto che ne abbiamo già messe a sufficienza. Il record di punti? Se riusciamo a farlo bene, in caso contrario amen, visto che il record di 52 punti lo detengo già io...».

È un mister Colantuono abbastanza rilassato quello che presenta il match di domenica sera (ore 20,45) al Comunale di Bergamo contro il Genoa, seconda sfida casalinga di fila dopo il ko rimediato contro il Verona che ha praticamente infranto le residue speranze dei bergamaschi d’entrare in Europa League (a meno di clamorosissimi risultati nelle ultime quattro giornate).

A tal proposito, l’allenatore dell’Atalanta sottolinea: «Gli ultimi risultati hanno detto che non siamo ancora pronti per correre per l’Europa. Dobbiamo ancora crescere, ci manca l’abitudine a restare nelle prime posizioni. Credo che a rallentare il nostro processo di crescita siano state le due penalizzazioni dei campionati scorsi».

Colantuono non parla di schieramento, ma è probabile che dovrà ricorrere al 4-4-3 per ovviare alle tante assenze («Vedremo», si limita a commentare il tecnico nerazzurro). In attacco ci sarà ancora una volta Denis. «Denis è il simbolo dell’Atalanta e rappresenta un po’ quello che sta accadendo alla squadra. Ha sempre tirato la carretta e ora è in calo, ma non rinuncio a lui, anche perché non ho alternative. Bentancourt è giovane e deve ancora crescere, conoscere il campionato italiano».

Quanto a Livaja (ancora in Croazia dopo la bufera scoppiata via web con i tifosi), Colantuono non è di molte parole, ma sottolinea: «Livaja ha capito di aver fatto una sciocchezza». Contro il Genoa, infine, sono sempre parole del mister, «potrebbe esserci qualcosa di nuovo, dobbiamo già lavorare per il futuro».

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