Comark, altra disfatta casalinga
Agli orobici manca anche la combattività

Bisogna parlare di disfatta per definire la gravità del ko subito da Bergamo nel posticipo del lunedì (99-86 il finale).

Onore a Jesi che a partire dalla metà del secondo quarto ha rotto inesorabilmente gli equilibri. Pensate che dopo tre minuti dal rientro del riposo lungo, il team marchigiano conduceva addirittura di 24 lunghezze. Da questo momento per Jesi si è trattato di un gioco da ragazzi gestire in totale serenità l’enorme margine sino al suono della sirena. Bergamaschi surclassati sotto ogni aspetto: in difesa, a rimbalzo, nei tiri dalla grande distanza.

C’è da chiedersi perchè la squadra non abbia nemmeno tentato di sopperire al gap tecnico con l’agonismo, perchè nemmeno l’allenatore è riuscito a dare la carica e la motivazione giusta ai suoi ragazzi dalla panchina. Un quesito che si è posto anche il folto pubblico presente al Palasport.

A livello individuale, davvero pochi i giocatori «salvabili»: folletto Solano e a tratti lo statunitense Hollis, dal quale però è lecito attendersi di più. Importante a questo punto riversare tutte le energie nel prossimo appuntamento di domenica a Roseto degli Abruzzi contro il fanalino di coda della graduatoria. Posta in palio che in questi casi è da definire più che mai molto, decisiva.

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