Con la Spal un tradizionale Petagna
o nelle vesti di bomber puro?

Dici Spal e il primo nome che ti viene in mente è Andrea Petagna. Sì, perché le due stagioni sportive disputate a Bergamo dall’attaccante ventitreenne triestino non sono risultate prive di contrasti.

In altre parole Petagnone (centonovanta centimetri d’altezza per 85 chilogrammi di peso) ha diviso la tifoseria per il modo atipico soprattutto sull’interpretazione del ruolo di punta. Chi si aspettava un bomber puro ha arricciato il naso. Ad appoggiarlo, viceversa, coloro che ne apprezzavano l’utilità da “regista d’attacco”. Insomma, una sorta di croce e delizia. Del resto le sole 9 reti totalizzate in 63 presenze con la maglia nerazzurra la dicono lunga sulle caratteristiche del giocatore. Anche in serie B, con l’Ascoli, non era andato oltre i 7 gol nelle 32 partite disputate. Attenzione, però, a tralasciare le doti di puntuale distributore di assist e passaggi filtranti ai compagni di reparto e a quelli provenienti dalle retrovie. Teniamo presente che con Petagna la squadra si è piazzata in campionato quarta e subito dopo settima. Si è detto e ripetuto che ad averlo valorizzato è stato Gian Piero Gasperini che, individuandone di colpo il dna calcistico, ne aveva costruito un identikit perfetto. E nel prossimo Spal-Atalanta, allo stadio Mazza, gli occhi dei supporter di casa nostra non si staccheranno un istante dal personaggio. Interessante osservare come si muoverà: sarà un tradizionale Petagna o l’allenatore Leonardo Semplici gli ha mutato i connotati tattici?

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