Donadoni e la Nazionale
«Capitolo chiuso, fu giusto dire no»

La Nazionale? «Un capitolo chiuso», per l’allenatore del Bologna Roberto Donadoni, che nella conferenza stampa pre-partita prima della trasferta a Bologna ha risposto anche a domande sulle affermazioni del presidente federale Carlo Tavecchio.

Proprio Donadoni, ha detto, fu la sua prima scelta come Ct, prima di Ventura, ma non fu possibile perché il patron del Bologna Joey Saputo disse di no. «Ormai - ha detto Donadoni, già ct azzurro tra il 2006 e il 2008 - quel che è passato è passato. Io ho fatto una scelta, al di là di quello che il presidente ha ritenuto opportuno di dire.Ho avuto questa opportunità, ma ho preferito rispettare il contratto che avevo cominciato con il Bologna. E sono oggi contento di averlo fatto». Chiaro che «dire “no grazie alla Nazionale” non è una cosa semplice per chiunque, ma sono convinto delle scelte che faccio. Poi, come si dice, il tempo è il medico migliore, e quindi lo sai sempre dopo. Ma in quel momento era la cosa più giusta e la rifarei».

È quindi «un capitolo chiuso», ha aggiunto, ringraziando Tavecchio «perché ha dimostrato grande fiducia, stima e rispetto di me». Guardando al presente azzurro, Donadoni ha anche commentato le voci su un rifiuto di Carlo Ancelotti: «Chiaro che il 99,9% degli italiani sarebbero felici se a guidare la Nazionale ci fosse Ancelotti. Però, come spesso accade, si fanno i conti senza l’oste».

Per l’allenatore rossoblù e non bisogna però partire dal vertice, ma rifondare: «Mettere in giro nomi costa poco, ma bisogna avere la capacità prima di costruire delle basi che siano importanti e che diano la certezza di poter lavorare in un certo modo. Il resto è una conseguenza».

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