Droga, il Consiglio dei ministri approva il ddl Fini Anche sanzioni penali per la detenzione personale

Il consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità il progetto di riforma della legge sulla droga del vicepremier Gianfranco Fini. Tra le innovazioni: nessuna differenza, per le sanzioni amministrative, tra sostanze stupefacenti leggere o pesanti, scomparsa della «ammonizione» del prefetto la prima volta che si è fermati, possibilità di seguire il programma terapeutico non solo in strutture pubbliche, ma anche in private, aumento periodi di applicazione delle sanzioni amministrative. Le sanzioni penali seguono criteri di gradualità: resta per le ipotesi meno gravi, la diminuente del fatto di lieve entità, che prevede una pena da uno a sei anni di reclusione. Il ddl prevede poi anche nuovi rapporti tra enti pubblici e strutture private che gestiscono attività di recupero. Le novità partono dal presupposto che il programma di riabilitazione ha risvolti di carattere sanitario, ma non coincide per intero con interventi di carattere sanitario. Oltre cento amministratori locali di tutta Italia hanno firmato un appello contro il provvedimento.

(13/11/2003)

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