Estigarribia: «Io torno presto
E l’Inter possiamo batterla»

È toccato all’esterno sudamericano Marcelo Estigarribia salutare i piccoli e grandi tifosi atalantini presenti all’Atalanta Store di Oriocenter.

Per un giocatore lontano dai riflettori a causa di un grave infortunio il contatto e gli auguri dei beniamini atalantini possono solo che fare bene, in vista di un rientro tra i ranghi che s’avvicina sempre più. «È un bel momento, sono contento di portare un po’ di allegria ai bambini che sono qui. Il recupero sta finendo, sto lavorando sulla parte fisica e tattica e con la palla a Zingonia, ho l’ultima visita a Barcellona i primi di marzo e devo vedere cosa mi diranno: due settimane fa mi hanno detto che il ginocchio andava bene. Punto a rientrare il più presto possibile, prima della fine del campionato e guarire bene: fino adesso non ho avuto nessun problema. Durante la scorsa estate ho fatto di tutto per rimanere a Bergamo, dove si trova bene anche la mia famiglia e voglio restare qua ancora altre stagioni».

L’Atalanta, stravolta sugli esterni anche a causa della sua assenza, se la sta guardando da fuori: battere l’Inter è cosa fattibile, così come il paraguaiano si augura che El Tanque Denis torni al più presto quello di una volta. «Si sta giocando bene e a Firenze siamo stati un po’ sfortunati, ma il calcio è così, bisogna lavorare di più per uscire da questo momento con una rosa di qualità. Ce la possiamo fare con l’Inter, tutto è possibile e tutte le partite si possono vincere. Zappacosta sta facendo benissimo da esterno alto: è strano, ma gli auguro di andare ancora meglio, quando rientrerò dovrò ripartire alle sue spalle, ma il calcio è questo e chi è più in forma gioca. I punti che abbiamo non si possono discutere, inutile dire se avremmo meritato di più o di meno: dobbiamo conquistarne altri per raggiungere il prima possibile la salvezza. Denis credo che uscirà da questo momento, gli alti e bassi ci stanno per un giocatore: si allena sempre al massimo, cerca di migliorare ogni giorno, è il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare a casa, e anche i compagni gli stanno dando una grossa mano»..

Simone Masper

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