Felice, da sempre tifoso nerazzurro
L’abbraccio con Merckx dopo Atalanta Malines

Una passione che coltivava da quando aveva 11 anni e poi divenne anche presidente del Club Amici.

«È dall’età di 11 anni che tifo Atalanta. Di nascosto da mia mamma, postina per una vita a Sedrina, mi appropriavo momentaneamente di un Eco di Bergamo che doveva recapitare per divorare le notizie sull’Atalanta». Era questo uno dei tanti aneddoti che Felice Gimondi ripeteva quando da presidente del club Amici dell’Atalanta visitava con chi scrive le sezioni dell’Associazione dei tifosi nerazzurri. Il campione era stato il numero uno degli “Amici” dal 1987 al 1989. A proporlo a Elio Corbani (storico fondatore del club che vanta 53 anni di vita), fu l’allora direttore del quotidiano cittadino monsignor Andrea Spada.

In numerose occasioni si rese protagonista di attività di carattere benefico, sociale e ricreativo. «Fare del bene –era solito dire- a chi ne ha bisogno mi riempie di gioia. Se la gente si accontenta della mia presenza sono più che disponibile». Gimondi è stato il terzo timoniere degli “Amici” dopo i compianti Pino Pozzoni e Livio Mondini. Esportò il nome degli Club Amici dell’Atalanta in Europa la sera del 20 aprile 1988, nel corso della memorabile sfida di semifinale col Malines, in Coppa delle Coppe. Si giocava nell’ affollatissimo stadio «Azzurri d’Italia» e le telecamere della Rai ripresero più volte Gimondi con Eddy Merckx che si erano dati appuntamento in tribuna per vivere l’uno accanto all’altro l’importante semifinale europea.

Al termine della partita (terminata 2-1 per l’undici belga) all’insegna della sportività più genuina Felice ed Eddy si abbracciarono intensamente. Passata alla storia la spontanea nonché sconsolata battuta di Felice «Carissimo Eddy, mi hai battuto anche nel calcio!».

© RIPRODUZIONE RISERVATA