«Ha incarnato i valori più nobili dello sport»
Titta Rota, mercoledì 4 pagine su L’Eco

Ecco un profilo di un uomo che ha contribuito a creare un pezzo importante della storia del club nerazzurro. Mercoledì 11 luglio quattro pagine dedicate a lui su L’Eco di Bergamo in edicola.

È stato un continuo, rispettoso andirivieni di tifosi atalantini nell’abitazione di via Scaletta Bellavista a Longuelo, per rendere omaggio a Titta Rota, ex giocatore e allenatore nerazzurro oltre che presidente del Club Amici dell’Atalanta, scomparso martedì 10 luglio. E non poteva esser altrimenti, visto lo spessore umano di un personaggio che ha interpretato sino in fondo i più nobili valori dello sport. Ha trascorso la sua vita tra gli affetti familiari e il calcio.Uno dei suoi figli, Marco, è stato il preparatore atletico della squadra nerazzurra.

Terzino destro di notevole temperamento, cresciuto nel settore giovanile orobico e promosso in prima squadra all’inizio degli anni ’50, vestì successivamente le maglie di Bologna e Spal, sempre in serie A. Allenò l’Atalanta che portò con gli storici spareggi di Genova alla promozione nella massima categoria. Titta lasciò un segno inconfondibile anche al timone degli “Amici”. Lo guidò per ben sedici anni ereditando il testimone da Felice Gimondi, per poi passarlo a Marino Lazzarini. A convincerlo a recitare il ruolo di numero uno dell’esercito della tifoseria nerazzurra, fu nel 1998, il leggendario Elio Corbani, amico per la pelle da quando entrambi frequentavano l’Istituto per ragionieri Vittorio Emanuele 2°, in città.

Titta si accattivava all’istante la simpatia di tutti in virtù di una innata predisposizione comunicativa. Buono e sensibile, specie nei confronti dei più deboli. Per lunghi periodi, terminata l’attività di allenatore, ha collaborato con L’Eco di Bergamo con rubriche di carattere tecnico e nelle vesti di acuto commentatore sportivo a Bergamo Tv. I funerali si svolgeranno giovedì 12, alle 14,30 nella Chiesa parrocchiale di Longuelo.

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