Il ministro Spadafora: «Lavoriamo
per riaprire stadi a settembre»

Chi sperava di rispolverare bandiere e striscioni, e tornare allo stadio prima della fine del campionato, dovrà attendere fino alla prossima stagione.

L’ipotesi di porre fine alle gare a porte chiuse e rivedere le tribune almeno parzialmente occupate dai tifosi è caduta definitivamente nella giornata di giovedì 16 luglio, quando il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, rispondendo al question time al Senato, ha dichiarato: «Per le poche giornate che mancano alla fine del campionato è meglio proseguire sulla linea della prudenza. Stiamo lavorando alla riapertura per settembre». Nella stessa sede, il ministro ha anche dato una buona notizia, destinata alle tante società sportive messe in crisi dalla pandemia, informando che il governo si impegna a inserire il provvedimento sul credito d’imposta per le sponsorizzazioni in loro favore nello scostamento di bilancio.

Sul ritorno dei tifosi negli stadi si era creata una spinta positiva da parte della Figc e della Lega, ma la situazione della pandemia a quanto pare non consente ancora di affrontare le tante problematiche organizzative necessarie per ammettere in sicurezza migliaia di persone negli impianti. «Stiamo lavorando in maniera forte con la Federazione e la Lega perchè a settembre alla partenza del nuovo campionato ci sia modo di riaprire gli impianti al pubblico - ha chiarito Spadafora, sottolineando di aver affrontato la questione con il ministro della Salute -. È vero che negli stadi c’è molto spazio ma è considerato molto rischioso gestire l’afflusso e il deflusso di un numero enorme di persone con i controlli necessari all’ingresso. Mancando poco più di due settimane alla fine del campionato, sarebbe difficile organizzare tutto in sicurezza». Non resta quindi che aspettare, in fondo un paio di mesi se la situazione sanitaria dovesse rimanere come quella attuale o, come si spera, migliorare ancora.

Si dovrebbe chiudere invece molto prima la delicata questione del credito d’imposta sulle sponsorizzazione. La Commissione Bilancio della Camera aveva bocciato un emendamento del Decreto Rilancio finanziato in tal senso, un provvedimento che interessava migliaia di società delle serie minori del calcio e di tanti altri sport. In particolare, il comitato 4.0, costituito da Lega Pro, Lega Basket Serie A, Lega nazionale pallacanestro, Lega volley femminile, Lega volley maschile, Lega Basket femminile e Fidal vi facevano affidamento in qualche caso anche per evitare la bancarotta. Il provvedimento entrerà ora in un nuovo scostamento di bilancio destinato a rifinanziare alcuni interventi già messi in campo e prevederne di nuovi.

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