Il ritorno a casa di Gimondi
Atteso nella notte a Paladina

Il feretro è partito dalla Sicilia domenica 18 agosto alle 11 e arriverà a Paladina nella notte. La camera ardente sarà nella chiesetta attigua alla parrocchiale.
I funerali martedì mattina alle 11. Il cordoglio del presidente della Repubblica Mattarella.

«È tutto così surreale. Mi pare di vivere una vita che non è la mia». Queste le prime parole di Norma Gimondi nel giorno dopo la scomparsa di papà Felice. Lei e la sorella Federica sono partite da Malpensa alle 5 e atterrate a Catania alle 7,20. Ad attenderle, a loro insaputa, l’ex professionista e attuale tecnico della Uae Paolo Tiralongo con la moglie Angela e l’amico Pino Larocca di Siracusa. «È stata un’emozione fortissima – dichiara Norma – non siamo riuscite a trattenere le lacrime e dopo un intenso abbraccio ci siamo messi a pedalare insieme così come papà ci ha insegnato: a testa bassa e con quella determinazione che abbiamo nel nostro dna. Vogliamo riportarlo a casa nel più breve tempo possibile».

Per le sorelle Gimondi è stata una giornata particolarmente estenuante, calda e afosa. «Il traffico della città, i turisti in costume, le spiagge bianche, le urla dei bambini che giocano in strada e questi profumi così particolari ci riportano al nostro passato – confida Norma –. Papà in un’intervista aveva dichiarato che il suo unico rimpianto era quello di non essere stato vicino alla mamma nei primi anni di matrimonio e di non avere vissuto la nostra infanzia perché queste cose valgono più di tutte le vittorie del mondo ma noi il nostro papà l’abbiamo sempre amato perché non era la quantità del tempo che trascorreva con noi a fare la differenza ma la qualità, ovvero tutti quei piccoli gesti, quegli sguardi d’intesa, quei sorrisi e quegli abbracci che non ci ha mai fatto mancare e che ci hanno sempre fatto sentire a casa, in ogni parte del mondo: un campione di papà!». Norma aggiunge: «Mamma è distrutta ma contenta perché siamo qui con lei, con loro. Abbiamo dormito poco e non ci siamo fermate un attimo. Io, devo essere sincera, sto alternando momenti di sconforto a momenti di rabbia soprattutto per questa maledetta burocrazia che ci sta mettendo un po’ di freni ma, come diceva sempre papà, “poche chiacchiere e menare”. Fortunatamente siamo circondati dall’ affetto di tante persone che si stanno facendo in quattro per noi. Un amore incondizionato che non pensavamo potesse esistere ancora. Papà ha seminato e curato con minuziosa dedizione i rapporti con intere generazioni di tifosi e amici che oggi sono i nostri angeli. Senza fare nomi, ringraziamo tutti dal profondo del nostro cuore».

© RIPRODUZIONE RISERVATA