Impiegato col vizio della corsa
Lorenzo, in dieci anni 70 maratone

Messe insieme, una dopo l’altra, fanno 2.940 chilometri e spiccioli, qualcosina in più che partire da Bergamo, arrivare a Reggio Calabria e tornare indietro.

Lorenzo Fontana, però, questo cammino l’ha spezzettato in settanta tappe, disseminate lungo tutto il globo: settanta maratone, settanta volte la distanza di Fidippide, la più mitologica delle corse.

«Ho sempre fatto sport: quando ho smesso di giocare a calcio, mi sono avvicinato al running. Amo le discipline di fatica, dalla bici allo sci: ho iniziato e non mi sono più fermato», ricorda Fontana, 55enne di Redona, nella vita di tutti i giorni agente per una concessionaria di pubblicità. È partito subito dalla distanza più ardua, i 42 chilometri, senza lo step intermedio della «mezza»: la prima è stata a Milano nel 2001, l’ultima a Porto il 5 novembre scorso. Da «casa» al Portogallo, girare il mondo correndo è forse il piacere più grande: «Lo è soprattutto per la mia famiglia, mia moglie e i miei tre figli – sorride Fontana -. Ho fatto le maratone di New York, Honolulu, Stoccarda, Valencia e altre ancora: sono occasioni per visitare nuove città, io lo faccio correndo e loro con più calma».

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