Infinito Zanchi alla Orobie Ultra Trail
Sulle sue montagne impresa da record

Un urlo, la carica nei pugni e poi giù per terra, con gli occhi lucidi e una gioia senza confini. Su quel traguardo, Marco Zanchi è arrivato prima di tutti perché più di tutti lo voleva.

Il ruggito del «Re Leone» condensa tutta l’adrenalina riversata in 140 chilometri: è lui, il calzolaio di Cene classe 1976, alfiere del Team Vibram, il vincitore dell’Orobie Ultra Trail 2018. Di nuovo lui, dopo l’edizione inaugurale del 2015. In piazza Vecchia è giunto alle 9,32 di ieri mattina, dopo un viaggio di 23 ore, 14 minuti e 31 secondi. Da record, con un deciso ritocco al primato segnato l’anno scorso dal duo Andrea Macchi-Paolo Rossi (23h33’02”). La svolta, in una battaglia agonistica scattata venerdì mattina alle 10,18 da Clusone, è arrivata nella notte tra venerdì e sabato: il varesino Macchi (Eolo Team), in fuga a ritmi forsennati per 80 km, s’è fermato a Zambla, il ginocchio ha pagato lo sforzo. Lì, in alta quota sotto le stelle, c’è un frammento che restituisce il sentimento dello sport: Zanchi che spronava Macchi a non arrendersi, infondendogli coraggio e consolazione. Poi Zanchi è ripartito, con uno piglio epico, fino all’epilogo dolce di Città Alta.

Bergamo si prende la copertina della gara nostrana: al secondo posto c’è Oliviero Bosatelli (E-Rock Team), il pompiere di Gandino che centra il quarto podio in quattro edizioni di Out, indietro di 51’10” ma eroico – una caduta al Curò lo ha frenato e «segnato», con evidenti graffi – e sorridente come al solito.

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