La parola agli addetti ai lavori «Mandorlini? La scelta giusta»

La parola agli addetti ai lavori«Mandorlini? La scelta giusta» Giuseppe Bergomi suo compagno all’Inter, è pronto a scommettere sul tecnico: «L’ho seguito molto in questi anni da allenatore. E’ molto preparato e duttile, l’Atalanta ha fatto una scelta intelligente, ha esperienza e le motivazioni giuste»

La scelta di Ivan Ruggeri riscuote consensi. In attesa dei responsi del campo, che sono quelli che più contano, l’ingaggio di Andrea Mandorlini quale uomo del rilancio atalantino, sembra essere una mossa azzeccata. Un bravo tecnico, emergente, ma già con l’esperienza sufficiente per affrontare un campionato così difficile come la B, un allenatore con idee innovative ma capace di adattarsi alle esigenze, un ragazzo serio e volenteroso, proprio come quando calcava i campi da calciatore.

Bruno Bolchi si ricorda ancora bene di quel ventenne riccioluto arrivato nel 1980 a Bergamo: «Sapevo che era un buon elemento e infatti ha fatto una grande carriera. E per me che sono stato suo allenatore è una grande soddisfazione. L’ho allenato che era ventenne, ma aveva già una spiccata personalità. Ha sempre lavorato con grande serietà e impegno, in campo era un po’ il nostro jolly. Dovunque lo schierassi, dava sempre il suo contributo».

Anche Giulio Corsini (subentrato proprio a Bolchi nell’80-81) ha un ottimo ricordo di Mandorlini: «Era innanzitutto un bravissimo ragazzo, non molto loquace, sempre molto serio, tranquillo. Aveva vent’anni, ma era già molto maturo. Ma la cosa che mi colpiva di più di lui, era che se c’era da aiutare un compagno, Andrea era sempre il primo a farsi avanti. Era un ragazzo modello, sono convinto che anche da allenatore sarà molto bravo perchè sa creare gruppo, affiatamento nella squadra. Se gli verrà dato il tempo necessario, penso possa fare le fortune dell’Atalanta».

Giuseppe Bergomi, compagno di Mandorlini per sette stagioni all’Inter, è pronto a scommettere sul tecnico: «L’ho seguito molto in questi anni da allenatore. E’ molto preparato e duttile, ma soprattutto determinato. Non guarderà in faccia a nessuno perchè è uno duro, tosto. L’Atalanta ha fatto una scelta intelligente, perchè Mandorlini ha già una buona esperienza e le motivazioni giuste. La cosa che più mi piace delle sue squadre, è che giocano sempre per vincere. Roberto Bordin ha avuto Mandorlini come allenatore nelle ultime cinque stagioni (con Triestina, Spezia e Vicenza): «La cosa che balza subito all’occhio di Mandorlini, è che è un allenatore molto offensivo. Gioca sempre con tre giocatori davanti, ma è soprattutto la mentalità che infonde alla squadra la carta vincente. Vuole che si giochi sempre la palla, che si giochi al calcio insomma. In casa o fuori per lui non fa molta differenza. L’importante è che la squadra mostri sempre la mentalità giusta e una grande organizzazione di gioco. In questo mi ricorda molto Lippi. Poi Mandorlini è un allenatore meticoloso, cura tutto nei minimi particolari.

(13/06/03)

Da L’Eco di Bergamo del 12/06/03

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