L’Atalanta si accontenta del pareggio?
No, grazie. Vince all’ultimo secondo

Accontentarsi del pareggio con il Milan? Quando mai devono essersi chiesti in coro gli atalantini subito dopo il pareggio di Denis dal dischetto. A disposizione c’erano ancora ventidue minuti più recupero alla fine e il tempo per raddoppiare non mancava affatto.

Accontentarsi del pareggio con il Milan? Quando mai devono essersi chiesti in coro gli atalantini subito dopo il pareggio di Denis dal dischetto. A disposizione c’erano ancora ventidue minuti più recupero alla fine e il tempo per raddoppiare non mancava affatto.

Ed ecco arrivare il gol del sorpasso nell’ultimissimo istante di gioco, autore Brienza con una prodezza chirurgica da antologia. Un 2 -1 sicuramente meritato visto il continuo assedio dei nerazzurri verso l’area dei pur favoriti rossoneri nell’intero corso del primo tempo.

Assedio ripreso puntualmente alla rete del parziale vantaggio milanista al 7’ della ripresa, su sfortunata deviazione di capitan Bellini nella propria porta. Per mettere alla corda un Milan, per di più, motivato per la corsa all’Europa c’è voluta un’Atalanta, praticamente, perfetta sia sotto l’aspetto tecnico che su quello dell’impegno e della concentrazione.

Altro che atalantini in vacanza! Del resto un’Atalanta da applausi per l’arrivederci alla prossima stagione ai supporter l’aveva annunciato Stefano Colantuono nella conferenza stampa della vigilia, a Zingonia. Certo, di fronte si sarebbe dovuto affrontare il qualitativo Milan, non un’avversaria di modesti contenuti. Ma la squadra di domenica scesa in campo all’ora di pranzo ha ricordato, sin dalle battute iniziali, quella ammirata in particolare durante il portentoso percorso coronato con i sei successi consecutivi.

Non c’è stato, infatti, giocatore impiegato al di sotto della sufficienza. Anzi, per i più voti da studenti invidiabili. Riteniamo, comunque, da collocare sul piedestallo i già citati Denis e Brienza. Il Tanque, oltre al ritorno al gol (dal dischetto portiere da una parte e pallone dall’altra), si è reso protagonista di un incessante e strategico movimento. Brienza, criticato spesso e volentieri, sin qui, dal pubblico, ha fatto vedere che bel po’ di repertorio, anche, balistico dispone.

Arturo Zambaldo

© RIPRODUZIONE RISERVATA