Lega: vertice fra 14 società di A Chiesto il rinvio delle elezioni

La riunione «carbonara», come era stata definita lunedì dal presidente del Genoa, Enrico Preziosi, ha dato il suo responso, che assomiglia molto di più a una richiesta: lunedì 18 non si voti per le elezioni del presidente della Lega. Le 14 società di serie A che hanno preso parte all’hotel Gallia di Milano alla riunione indetta da Diego Della Valle hanno, dopo parecchie ore di discussione, sfornato un documento in cui si chiede di rinviare le elezioni di un mese «in modo da avere la possibilità di stilare un programma concreto per cercare di risolvere i problemi del calcio».Questi i punti avanzati: 1) Che venga posticipata l’elezione degli organi della Lega calcio, attualmente prevista per il 18 ottobre 2) Che in anticipo, rispetto alla nuova convocazione dell’assemblea, venga elaborato un programma che regoli la futura gestione della Lega 3) Che tale programma venga condiviso dalle società di serie A e B 4) Che coloro che si presenteranno quali candidati a ricoprire le cariche sociali, si impegnino alla sollecita realizzazione del programma presentato».

Il documento è firmato dalle 14 società di A che hanno partecipato alla riunione mentre le 14 di B presenti hanno rinviato formalmente a domani la decisione di aderire al documento. La palla ora passa al presidente uscente, Adriano Galliani: è lui che ha autorità di indire e disdire le assemblee.

Ha avuto comunque successo l’iniziativa del presidente della Fiorentina: ben 14 i club di A presenti (mancavano solo Juventus, Milan, Roma, Lazio, Chievo e Siena; l’Atalanta era rappresentata dal direttore generale Zanzi) e 14 quelli di B (Perugia, Pescara, Piacenza, Empoli, Verona, Venezia, Vicenza, Albinoleffe, Cesena, Bari, Ascoli, Modena, Arezzo e Genoa). Numeri che spingono all’ottimismo Zamparini: «Chiediamo un mese di tempo - ha detto il presidente del Palermo - per sederci attorno ad un tavolo e vedere quali sono i problemi del calcio italiano. Non vediamo l’urgenza di nominare adesso un presidente perchè bisognerà comunque eleggere anche tutti i membri del consiglio su un programma che verrà stabilito da alcuni nostri manager di A e B e che deve essere condiviso da tutti i presidenti». Ma, come ha detto Pozzo, patron dell’Udinese, non si tratta di un attacco «ad personam» a Galliani.

(13/10/2004)

© RIPRODUZIONE RISERVATA