Marino: «Siamo andati a Milano
con l’intenzione di giocarcela»

«È stato un ottimo risveglio». Pierpaolo Marino, direttore generale dell’Atalanta, ha ancora negli occhi il gol di Denis con cui ieri i nerazzurri hanno centrato l’impresa a San Siro, battendo il Milan.

Un successo che non sorprende più di tanto Marino perché «siamo andati al Meazza dopo una settimana di lavoro ottimo da parte della squadra. In provincia - racconta ai microfoni di Radio Anch’io Sport su RadioUno - queste partite si sentono particolarmente. Per come ho visto come Colantuono ha preparato la partita, andandosela a giocare con due punte e mezza, mi sono detto: o arriva una grande sconfitta o una grande vittoria. Ma è stato il modo giusto di andarsela a giocare, soprattutto in un momento in cui il Milan non stava nelle migliori condizioni possibili».

La crisi dei rossoneri, secondo Marino, «è la crisi del sistema italiano, dove anche le grandi imprese vanno in difficoltà. Berlusconi non è più quello degli anni Ottanta in cui il Milan poteva permettersi Van Basten, Gullit e Rijkaard al meglio della loro carriera professionale».

L’Atalanta, intanto, chiude il girone d’andata con 20 punti, più o meno come un anno fa. «C’è la percezione che il nostro campionato sia peggiore degli altri anni ma giriamo con un punto in meno rispetto all’anno scorso – sottolinea il dg degli orobici – E le squadre di Colantuono, lo abbiamo visto anche a Bergamo, nel girone di ritorno realizzano più punti dell’andata».

Il mercato di gennaio ha portato Pinilla, un «vagabondo» che, spera Marino, trovi nell’Atalanta una destinazione stabile. «Cercheremo di farlo rimanere a Bergamo il più a lungo possibile, siamo convinti di aver fatto un ottimo acquisto, non solo per l’immediato». E l’arrivo del cileno dovrebbe risolvere anche qualche problema là davanti «anche se nelle ultime partite siamo una delle squadre che ha segnato di più, circa un gol e mezzo a gara».

Ma la forza dell’Atalanta rimarrà il vivaio. «Una delle mission di Percassi è quella di ripagare il settore giovanile per averlo formato e avergli consentito di muovere i primi passi da imprenditore . Essendo stato allevato nel settore giovanile dell’Atalanta, ha un occhio particolare per questo tema e siamo in continuo fermento, lavoro per potenziare la struttura di Zingonia con ulteriori uffici, foresterie e altri campi».

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