Nicola Bortolotti, figlio di Cesare
Un «bomber» di grandi tradizioni

Cresciuto nelle giovanili del Sarnico, e dopo aver indossato le divise di Castellese e Villongo, Nicola Bortolotti sembra aver trovato la propria dimensione nella squadra di mister Denis Patelli. E pensare che da piccolo non le voleva sapere del calcio.

E pensare che da piccolo quel pallone non lo voleva proprio calciare. Un giorno quel bimbo di 5 anni non ne voleva sapere di toccare la palla posta al centro del Comunale di Bergamo. Era il 26 maggio 1992, allo stadio erano ospiti Borussia Dortmund e Juventus, per ricordare una persona speciale, il presidente che ha fatto la storia dell’Atalanta. Più di vent’anni dopo quel bimbo biondo col caschetto è diventato un bomber del calcio provinciale, uno che dà del tu al pallone e soprattutto ha un gran feeling con il gol.

Quel bambino era Nicola Bortolotti, figlio di Cesare e nipote di Achille, i più grandi presidenti della storia dell’Atalanta. Difficile non crescere a pane e calcio in una famiglia con quel cognome e all’età di 26 anni si ritrova a guidare la classifica del girone C di Seconda categoria insieme ai suoi compagni della Nuova Valcavallina di Entratico, con all’attivo 8 reti in campionato e 4 in Coppa.

Cresciuto nelle giovanili del Sarnico, e dopo aver indossato le divise di Castellese e Villongo, Nicola Bortolotti sembra aver trovato la propria dimensione nella squadra di mister Denis Patelli.

“Non ho mai vinto un campionato in carriera, mi piacerebbe raggiungere questo obiettivo nel calcio. La società punta ai playoff, l’anno scorso li abbiamo mancati per poco, adesso dovremo fare attenzione al San Lorenzo e al Bagnatica, ma non dimentichiamoci del Carobbio».

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