Olimpiadi, Paoletta d’oro nel 1984
Sprint per Sofia: «Concentrati e vinci»

Venerdì 9 febbraio verranno inaugurati i Giochi invernali di PyeongChang, e la Magoni, prima nello slalom di Sarajevo, lancia Goggia: «Non farti prendere dall’euforia»

«Mi ricordo tutto di quella giornata, che mi ha cambiato la vita»: queste le prime parole di Paola Magoni, che in vista dell’apertura delle Olimpiadi sudcoreane ricorda la sua esperienza negli anni ’80, medaglia d’oro a 19 anni, e dispensa consigli alla nostra punta di diamante (insieme a Michela Moioli nello snowboardcross): «Le “goggiate” come le “magonate”? Meglio sbagliare tirando che tenere e arrivare decima. Comunque la concentrazione è fondamentale: alle Olimpiadi non è facile rimanere freddi e pensare solo alla prestazione dimenticando tutto quello che gira intorno», dice Paola, anche medaglia di bronzo ai Mondiali di Bormio del 1985.

Altre bellissime storie di bergamaschi alle Olimpiadi sono quelle di Ivano Camozzi, quarto a Calgary 1988, e dei fratelli Bergamelli, che sempre nello sci alpino hanno preso parte a ben quattro edizioni diverse dei Giochi. Infatti da Alberville ’92 (Sergio) a Salt Lake City 2002 (Giancarlo) passando per Lillehammer ’94 (Norman) e Nagano ’98 (ancora Sergio) c’è sempre stato un Bergamelli al cancelletto di uno slalom o un gigante olimpico.

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