Ratto trionfa nel Gp de l’Eco Suo fratello aveva vinto nel 2001

Questione di sangue. Per la prima volta nella sua storia ultracinquantennale il Gran Premio L’Eco di Bergamo si consegna a un corridore che aveva già visto trionfare sullo stesso traguardo un suo fratello più grande, Enrico Peruzzo, trionfatore in viale Papa Giovanni nel 2001. Daniele ed Enrico sono figli della stessa mamma, ma di due papà diversi, per questo non portano cognomi uguali. Daniele Ratto, piemontese di nascita ma bergamasco sin dall’età prescolare, allievo del primo anno, taglia braccia al cielo il traguardo in capo a una volata imperiale, che ricorda per certi versi quella di Saronni nel 1974: prende il centro della strada all’uscita dell’ampia curva che da via Bonomelli immette sul rettilineo d’arrivo, quando mancano 200 metri allo striscione, e tiene a distanza gli avversari - 17 corridori schiumati al comando della corsa dopo lo scollinamento del Colle Gallo - con una progressione irresistibile. Firma in tal modo un capolavoro di potenza, intuizione, freschezza atletica.

La prorompente volata di Ratto è il giusto suggello a una corsa tecnicamente pregevole e molto attraente sotto il profilo spettacolare. Complice la dolce giornata autunnale, i 184 allievi partiti di buon mattino dal piazzaletto antistante il palazzo che ospita la redazione de L’Eco di Bergamo la interpretano con spirito garibaldino, mai lasciandola languire nell’apatia: una fuga dopo l’altra sin dai primi chilometri, fino all’episodio che dà il la alla soluzione finale.

La scintilla scocca a metà dell’ascesa del Colle Gallo, preso d’assalto da un folto pubblico di tifosi: lì, sullo slancio del traguardo volante di Gaverina Terme, si avvantaggiano sei corridori e fra di essi, a dimostrazione di una grande condizione, è già presente il futuro vincitore. Dopo il valico e la successiva discesa, nel tratto di pianura fra Albino e la Tribulina di Gavarno, i sei diventano diciotto, perché ad insanguare la fuga arriva il primo gruppetto inseguitore. I diciotto filano all’arrivo dopo avere superato intruppati l’asperità del Colle dei Pasta, affrontato dal versante nobile di Torre de’ Roveri. Sull’arrivo nel centro di Bergamo Ratto arriva a braccia alzate.

(03/10/2004)

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